Liliana Segre, cittadinanza onoraria a Rapolano Terme e un invito in Valdelsa

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre e cultura democratica. La propone il sindaco di Rapolano Terme, Alessandro Starnini. “Nel prossimo consiglio comunale – afferma il primo cittadino rapolanese – conferiremo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e oggi senatrice a vita, e daremo pieno sostegno e collaborazione alla commissione parlamentare contro l’odio e il razzismo costituita dal parlamento. Inoltre, l’amministrazione comunale chiederà ai giovani rapolanesi di partecipare, con un gruppo scelto da loro, ai prossimi viaggi della memoria ad Auschwitz e di prepararsi studiando bene la storia della Shoah e il fenomeno del razzismo e dell’antisemitismo. Ci faremo anche promotori di nuovi incontri con le forze dell’ordine per sviluppare ulteriori azioni di rispetto della legalità, comprese quelle necessarie a individuare fenomeni di irregolarità, presenze irregolari e degrado sociale, e chiederemo al parlamento di approvare rapidamente la legge sullo ius culturae per dare la cittadinanza a bambini e ragazzi figli di stranieri che abbiamo svolto un primo ciclo di istruzione sul territorio di residenza. Per dare ulteriore valore a queste azioni rivolte ai nuovi cittadini, organizzare il prossimo 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica Italiana, ‘il pranzo del futuro’ per favorire l’incontro tra i vecchi e i nuovi rapolanesi che hanno acquisito recentemente la cittadinanza italiana”.

Anche la Valdelsa si mobilita per Liliana Segre. La senatrice è stata infatti invitata “per poter costruire un incontro, un evento, un momento di condivisione con gli studenti e le studentesse che sia un arricchimento per le nostre comunità. Per noi sarebbe un onore”. Questo il motivo della
lettera promossa dai sindaci di  Poggibonsi, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, San Gimignano, Radicondoli, dai dirigenti scolastici e dalla comunità scolastica tutta.

“Le scriviamo per invitarla da noi ma ci consenta innanzitutto di ringraziarla – si legge nella lettera – per la sua attività e per la determinazione e la generosità con cui si dedica alla difesa di un sistema di valori in cui tutti noi ci riconosciamo e che sono l’architettura delle
nostre comunità. Valori di solidarietà, democrazia, libertà, uguaglianza che sono i  principi cardine della nostra Italia libera, nata dalle macerie di una guerra, da un’aspirazione democratica che riuscì a liberare il paese guidandone la ricostruzione materiale e morale. Ad essere sconfitti, allora, furono i semi dell’odio, del razzismo, della violenza, della sopraffazione. Quei semi che ci portarono in guerra, che provocarono la morte di milioni di innocenti, che causarono dolore e distruzione. Quei semi, mai sopiti, che talvolta trovano terreno fertile e si riaffacciano senza pudore o vergogna”.

“Respingere questi sentimenti – si legge ancora nella lettera – è dovere morale di tutti noi che abbiamo la responsabilità di tutelare la libertà da altri conquistata e che non può vederci arretrare di un passo sul terreno dei diritti e della democrazia. La sua storia è una preziosa testimonianza di quello che deve essere il fermo impegno di tutti noi. Per questo di ogni sua singola parola la ringraziamo e per ogni attacco o offesa strumentale a lei rivolta, le rinnoviamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà. Non dobbiamo mai abbassare la guardia, non dobbiamo mai smettere di promuovere la cultura democratica nell’esercizio quotidiano delle nostre funzioni come amministratori, dirigenti, cittadini. Lo dobbiamo, soprattutto, ai più giovani, agli studenti, a quelle generazioni che si allontano temporalmente dai fatti accaduti. Da qui nasce il nostro invito a venire in Valdelsa, per poter costruire un incontro, un evento, un momento di condivisione con gli studenti e le studentesse che sia un arricchimento per le nostre comunità. Per noi sarebbe un onore”.