Il candidato Massimo Sportelli e il campione paralimpico Matteo Betti, insieme per una Siena più accessibile

Questa mattina, si è tenuta la conferenza stampa del candidato a sindaco di Siena Massimo Sportelli. Si è parlato di disabilità e barriere architettoniche di cui Siena, città medievale e collinare, è particolarmente nutrita. Al fianco di Sportelli, il campione paralimpico senese Matteo Betti, delegato provinciale del Comitato Paralimpico Toscano e candidato per Siena Aperta.

“Sono orgoglioso di avere al mio fianco Matteo Betti, fortunatamente preceduto della sua fama. Sono orgoglioso che rappresenti Siena in ambito sportivo in maniera eccelsa, ma anche che sia attivo nell’ambito che oggi andiamo a trattare, essendo una fonte competente ed idonea dalla quale possiamo attingere” ha dichiarato Sportelli.

In primo luogo, il candidato ha voluto sottolineare la difficoltà palese di trovare luoghi accessibili in città. Questo rende attuale la necessità di avere una mappatura delle barriere architettoniche, già prevista per legge. “Il metodo che ci caratterizza è quello di non fare promesse, ma andare a studiare gli atti per poter costruire proposte fattive. Il Peba (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) è un documento ben fatto e quando troviamo cose ben fatte non abbiamo problemi ad usarle. Presenta però dei difetti, come quello di essere stato realizzato tardivamente. Doveva, inoltre, essere inserito in un progetto più organico. Il Peba dovrà relazionarsi con il regolamento urbanistico: per quanto rci riguarda, vorremo tenere conto di questa mappatura dettagliata. Altro difetto, è la sua concentrazione prevalentemente nel centro storico. Le barriere architettoniche sono presenti in tutto il territorio e non riguardano solo i disabili ma anche anziani, persone con disabilità temporanee, carrozzine e passeggini”.

Sportelli, alla luce delle problematiche evidenziate, avanza la proposta dell’inserimento del disability manager, una figura professionale precisa, avente funzione preventiva sulla rilevanza pubblica ma anche su quella privata di cui ormai molte amministrazioni comunali si sono dotate.

Dovrà rappresentare un ingranaggio fondamentale della macchina amministrativa, lavorando a stretto contatto con tutti quegli organi che abbiano a che fare con il concetto di accessibilità.

L’obiettivo è quello di fare in modo che attraverso questa stretta collaborazione, i provvedimenti adottati e i progetti promossi dalla PA escano già dal Comune rispettando i criteri di accessibilità, evitando così che prima vengano realizzate opere pubbliche e successivamente si debbano impegnare risorse aggiuntive e venga impiegato maggiore tempo perché le opere in questione siano a disposizione della cittadinanza (palette turistiche con codice qwerty non accessibili per utenti non vedenti, risalita mobile stazione/antiporto).

Per quanto riguarda il settore privato (ovvero tutti quei casi di luoghi privati ad uso pubblico) che in fase di ristrutturazione devono per legge rispettare i criteri di accessibilità, il compito del disability manager sarà quello di verificare che i lavori compiuti rispettino i suddetti criteri.

“Tutte le persone devono avere accesso ai servizi pubblici. Il disability manager può assicurare gli accorgimenti, evitando il controllo successivo. Per quanto riguarda l’amministrazione comunale, si possono creare incentivi e contributi per suscitare interesse nei privati a mettersi a norma. Preferibilmente, vorremmo che fosse persona interna all’amministrazione professionalmente qualificata”

Il candidato propone anche una creazione di percorsi turistici, cittadini e virtuali: “Impossibile promettere che Siena possa rimuovere tutte barriere architettoniche, ma si può indicare percorsi per far raggiungere i luoghi di interesse al disabile. Stessa cosa per i percorsi cittadini: luoghi di pubblici servizi. Un ultimo tipo di percorso, è quello che sfrutta la tecnologia. Prendendo ispirazione da altre realtà, si può fare riferimento ad un’app dove vengono visualizzati i percorsi più accessibili. Tutto questo deve essere realizzato in sinergia con le associazioni e gli enti privati che hanno già sviluppato questa tecnologia. La stessa applicazione, inoltre, potrebbe segnalare i negozi accessibili. Questi sono accorgimenti semplici che sono di facile realizzabilità, se c’è volontà politica”.

Il punto di forza dell’utilizzo di una tecnologia condivisa con gli utenti è la possibilità che siano gli utenti stessi a procedere autonomamente allo sviluppo della mappatura, segnalando percorsi accessibili o nuovi ostacoli sorti (crowmapping).

“Sono stanco di sprecare energie per andare a trovare soluzioni che a me sembrano di tutta evidenza – conclude Sportelli – . Con aggorgimenti semplici, molti dei quali a costo zero, si può rendere Siena una città veramente accessibile e fruibile per tutti”.

 

La parola è poi passata a Matteo Betti, candidato per Siena Aperta, una delle liste civiche che appoggia Sportelli:

“Lo slancio per questa avventura nasce dalla voglia di ricambiare il calore che la città intera mi ha riservato durante l’avvicinamento alle Paralimpiadi di Rio 2016, alle quali come sapete la mia partecipazione non è stata affatto scontata.

Se fino ad oggi il mio ruolo è stato solo di testimonial, oggi sento il bisogno di compiere un passo ulteriore mettendo a disposizione della mia città l’esperienza di oltre 10 anni di movimento paralimpico, provando ad occuparmi di quelle tematiche (sport e accessibilità) che più mi affascinano.

Dapprima ho accettato con entusiasmo nel dicembre 2017 la delega provinciale del Comitato Paralimpico Toscano. Dopo alcune settimane di assestamento in una posizione per me del tutto nuova, assieme al Presidente regionale Massimo Porciani abbiamo messo in cantiere alcuni piccoli progetti concreti già sperimentati in altre province toscane, dei quali spero di potervi parlare a stretto giro una volta che saranno realtà.

Più in generale la linea guida del mio mandato di delegato provinciale è la diffusione della cultura del paralimpismo e dell’accessibilità ben al di fuori degli ambienti comuni della disabilità. Compito che cercherò di assolvere col coinvolgimento delle associazioni sportive paralimpiche del territorio, i cui atleti sono perfetti testimonial dei valori che intendiamo diffondere.

In una società dove i concetti di sport paralimpico (che non è sinonimo di agonismo) e accessibilità siano chiari e familiari per tutti, spero sarà impossibile dimenticarsi dei benefici che portano a tutta la cittadinanza.

Quindi ho deciso di iniziare altro percorso del tutto nuovo assieme alla lista Siena Aperta, condividendo le mie idee con il candidato civico Massimo Sportelli. Le proposte in materia di accessibilità che ne sono scaturite rappresentano un ottimo punto di partenza, ma mediante l’interazione con l’associazionismo (non solo sportivo) sono sicuro potranno essere integrate e migliorate.

Tengo a precisare l’importanza della connotazione civica, slegata dalla logica dei partiti, dell’impegno mio, della lista Siena Aperta, del candidato Massimo Sportelli che sosteniamo.

Sono orgoglioso di essere un rappresentante dello sport di tutta Siena e non di una parte, e quindi portavoce di idee e proposte a disposizione di tutta la cittadinanza.

Fatta questa premessa, sono anche stimolato da quella che è e resta una competizione anche se molto diversa da quelle cui sono abituato. Ha in comune l’obiettivo della vittoria, obiettivo in cui sia io, che Siena Aperta, che Massimo Sportelli crediamo tantissimo”.