Comune di Siena: approvato il bilancio di previsione

Bruno Valentini – sindaco di Siena

“Una manovra di messa in sicurezza dei conti per ridare stabilità finanziaria alla macchina comunale, certezze e punti di riferimento a imprese e cittadini. Con questo Bilancio, siamo riusciti a mantenere invariata la spesa sul sociale e l’istruzione, a finanziare realtà culturali vitali per il nostro territorio e a garantire gli investimenti di importanti infrastrutture. Verranno finanziati, infatti, il completamento della strada di Renaccio,  la Stazione di autobus in via de Bosis, la messa in sicurezza del Santa Maria della Scala e il completamento del contratto di quartiere di San Miniato. Inoltre, grazie ad un lavoro incessante di tutta la maggioranza, abbiamo evitato il taglio del salario accessorio dei dipendenti Comunali per il 2013”.   

Con queste parole il Sindaco, Bruno Valentini, commenta l’approvazione del Bilancio di previsione del 2013.  Il Bilancio è passato in Consiglio Comunale nella nottata di ieri, con una solida maggioranza: 21 sono stati i voti favorevoli, 10 i contrari  e un voto di astensione.

“Devo ringraziare la giunta e tutte le forze di maggioranza – continua il Sindaco- che in questi mesi hanno prodotto uno straordinario lavoro. Siena è una Città dalle grandi potenzialità che, dopo l’anno di commissariamento, deve ripensare il proprio futuro, questo Bilancio è il punto di partenza e di emancipazione dalla dipendenza dei contributi della Fondazione Mps”.

“Questi obiettivi – conclude Valentini – sono stati raggiunti nonostante le difficoltà economiche che vive la nostra Città e l’intero paese. Nella giornata di ieri, inoltre, abbiamo dovuto rimediare al pasticcio che il Governo ha fatto sulla seconda rata dell’IMU prima casa. Su questa imposta gli indirizzi sono arrivati  in ritardo e  confusi. Inoltre non viene rispettato l’impegno di rimborsare integralmente il mancato gettito. Il peso del debito pubblico non può essere un alibi per il Governo, i Comuni devono essere messi in grado di funzionare. Prima possibile, il Parlamento deve scegliere se stare dalla parte delle burocrazie centrali o dei sindaci. Siamo comunque soddisfatti per essere riusciti ad evitare l’innalzamento dell’addizionale Irpef comunale”.