Siena NON è isola felice

siena non è un'isola felice

E non venite fuori con la solita storia ‘Se ci fossi io questo non succederebbe…’. Succederebbe lo stesso, smettetela con il rigirare sempre la frittata a modo vostro a seconda dell’appartenenza politica.

La verità è che Siena si è scoperta essere una città come le altre, nel mezzo al resto del mondo ma – cresciuta nella campana di vetro – non è abituata a vivere il timore di un mancata sicurezza. Vero, per carità, non si possono fare paragoni con altre città d’Italia ma a forza di dire così… quanto mancherà al passaggio da timore ad allarme?

Cinque furti in cinque giorni sono troppi, per una città come la nostra. Il furto è uno dei reati peggiori, dal nostro punto di vista, perché vìola l’intimità, i ricordi, la casa, le persone oltre al danno effettivo.

Ieri è toccato alla nostra collaboratrice Maura Martellucci e al suo compagno, il professor Duccio Balestracci.
“Il prossimo che mi parla di Siena SICURA mordo! Le foto sotto testimoniano ciò che abbiamo trovato a casa, in San Francesco, pieno centro storico, dopo essere stati fuori 45 minuti, dalle 18.45 alle 19.30! Siena sicura un paio di coglioni: ci hanno osservato, spiato, aspettato che uscissimo e derubato! VIOLATO! E con tutta probabilità erano ancora in casa quando siamo entrati perché appena ho aperto la porta e visto la luce accesa e realizzato che qualcosa non andava ho sentito un rumore in cucina da dove sono entrati forzando la porta. Svegliamoci, reagiamo, non viviamo nell’eden, né nel paese delle fate. Siena sta diventando (o è già pericolosa) e ci devono tutelare. E le cose si devono sapere. E la prossima volta che dicono che la criminalità è in regressione facciamoci una bella risata!” ha postato Maura Martellucci sul proprio profilo Facebook, pubblicando le foto e tutta la sua rabbia.

Difficile biasimarla. Difficile anche mantenere la calma. Proprio perché Siena non è le altre città del resto del mondo, si desidera che rimanga almeno questo di un passato di benessere: la sicurezza.

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Anche nei giorni scorsi si erano verificati dei furti, o tentativi di furto, in molti appartamenti della zona di Vallerozzi, via del Comune e Porta Ovile. Cinque in solo cinque giorni. Nel periodo di Natale era toccato – anche in pieno giorno – alla zona del Terzo di Città. Negli ultimi dieci giorni i ladri erano entrati in azione anche nella zona di Fontebranda, poi San Miniato e Acquacalda, Vico Alto, Scacciapensieri. Per non parlare dei furti di portafogli soprattutto il merocledì, in occasione del mercato settimanale.

 

 

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“Ci hanno portato via soldi, oggetti di valore, ma soprattutto cose a cui tenevamo per un legame affettivo, ricordi di una vita passata – racconta Martellucci – . Hanno forzato anche delle vecchie valigie che contenevano le schede dei libri di storia medievale che preziosamente custodivo”. Materiale di anni di ricerca e lavoro per il noto docente universitario e per la ricercatrice che, giorno per giorno, è capace di ricostruire con garbo instancabile la storia e le curiosità del nostro territorio.

Il problema è anche a monte, nella carenza di uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine da un lato, forse anche in una scarsa organizzazione dall’altro. E l’amministrazione stessa dovrebbe intervenire in qualche modo. Ma forse, soprattutto, il problema è un centro storico sempre più vuoto, a dispetto dei numeri forniti. Non è pensabile sostenere questa situazione a lungo, laddove pochi anni fa si poteva stare sereni e girare in centro anche durante la notte mentre oggi non è più così. Non parliamo del secolo scorso, non parliamo di un luogo diverso.

Alla fine il problema reale è l’esasperazione. Da quella, poi, nascono i mostri. Facciamo il possibile per non arrivarci, perché le ‘ronde di cittadini’ che stanno proliferando sui social non promettono nulla di buono. O forse sì? Forse dovremo cominciare a pensare a questo?

La città ha fiducia e rispetto nelle forze dell’ordine, vorremmo che la fiducia e il rispetto fossero ricambiati.

 

Katiuscia Vaselli