La vigna a portata di smartphone

Controllare la vigna con un smartphone sarà presto possibile. E in che modalità potremo farlo lo scopriremo dal 26 al 28 gennaio presso Toscana Life Sciences,dove si svolgerà il meeting di valutazione del secondo anno di attività del progetto VineRobot, finanziato con oltre 2 milioni di euro dalla Commissione europea nell’ambito del 7° Programma Quadro. L’unica impresa italiana dentro il consorzio promotore del progetto, che coinvolge anche università e aziende di Spagna, Francia e Germania, si chiama Sivis ed è una startup innovativa affilata all’incubatore TLS e focalizzata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi di visione intelligenti e optoelettronici che consentono la supervisione e il monitoraggio ambientale in ambito civile e militare. La fase sperimentale condotta con il primo prototipo è già avvenuta in Francia e in Spagna e, se la valutazione da parte degli esperti europei andrà a buon fine, presto sarà replicata tra le vigne della provincia di Siena.

Il robot a cui sta lavorando anche la toscana Sivis potrebbe portare una vera e propria rivoluzione nel settore. Tra i benefici attesi, infatti, ci sono una notevole razionalizzazione degli interventi a vantaggio dei costi aziendali e una maggiore preservazione dell’ecosistema attraverso l’uso di prodotti di sintesi solo quando occorre. Il robot, senza la presenza di un operatore, ma con l’aiuto del GPS per localizzazioni di precisione e analisi di immagine, è progettato per effettuare un percorso programmato fra i filari analizzando, attraverso una serie di sensori molto sofisticati e senza toccare le piante, lo stato vegetativo, lo stress idrico, il colore delle uve e la loro quantità e qualità in modo da programmare anche il tempo di vendemmia. Inoltre il robot, grazie alla trasmissione di informazioni, consentirà di avere una banca dati storica pianta per pianta, in tutti i periodi vegetativi, estremamente utile per gli agronomi. Tutto sarà gestibile dal viticoltore attraverso un normale smartphone nel quale sarà caricata un’applicazione specifica. La sensoristica a bordo comprende una telecamera a colori ad altissima definizione e un sensore multispettrale a fluorescenza.

Il progetto è ad altissimo livello tecnologico e nasce grazie alla collaborazione tra un pool di società europee tra cui la Sivis e i ricercatori di alcuni atenei: le università spagnole della Rioja e quella di Valencia, che hanno competenze sia per la parte agronomica che per la parte robotica; ricercatori tedeschi dell’Istituto di ricerca Hochschule Geisemhaim, le società francesi Force-A di Parigi e Wall-ye di Lione; la società di nanotecnologia spagnola Avanzare di Logrogno e la Cooperativa di Produzione Les Vignerons de Buzet. Il primo prototipo di robot è già stato testato a settembre 2015 e nel 2016 sarà realizzato il prototipo finale.