Bitcoin, tra sali e scendi: opportunità di investimento o bolla speculativa?

Il Bitcoin continua la sua oscillazione anche in questa prima parte di estate, periodo caratterizzato da una quotazione costantemente a cavallo della quota di riferimento dei 10mila dollari. Una vera e propria sarabanda di oscillazioni tali da porre le premesse per lauti guadagni per chi sappia come orientarsi sui mercati, ma anche di vistose perdite per chi invece non possieda gli strumenti sufficienti per prevederne l’andamento.

La pessima fama di Bitcoin è giustificata?

Quando si parla di Bitcoin i pareri sono molto controversi. C’è addirittura una parte di opinione pubblica che considera i Bitcoin una truffa: tra i principali detrattori della divisa virtuale attribuita a Satoshi Nakamoto c’è in particolare il mondo finanziario tradizionale, che non ha esitato in passato a bollare BTC alla stregua di una lavanderia di capitali sporchi. 
Un giudizio che però andrebbe rivisto alla luce delle ultime notizie contenute in un report di Chainalysis, secondo il quale meno dell’1% dei trasferimenti avvenuti nel corso del 2018 sulla rete Bitcoin sarebbe da ascrivere a transazioni illecite. Un dato importante, se si pensa che nel 2012 tale percentuale si attestava intorno al 7%.

Lo strano caso di Jamie Dimon

Ancora più clamoroso può poi essere considerato il comportamento di Jamie Dimon, presidente e CEO di JPMorganChase. Dopo aver bollato Bitcoin alla stregua di una truffa e aver vietato ai suoi trader di trafficarlo, il finanziere statunitense ha del tutto mutato il suo orientamento, autorizzando l’acquisto di BTC da parte dell’istituto bancario. Un comportamento molto criticato e tale da procurargli l’accusa di manipolazione del mercato da più di un osservatore.

Opportunità di investimento: sì, ma con alcune condizioni

Proprio il comportamento di Dimon può essere considerato emblematico per capire come in effetti il Bitcoin rappresenti una reale possibilità di investimento. A patto però di operare con il necessario giudizio e capire che uno strumento così volatile deve essere padroneggiato con accortezza, ovvero in maniera tale da capire quando sia il caso di acquistare o di vendere. 
Per capire meglio l’assunto basterà sottolineare come siano molti gli analisti pronti a giurare su una clamorosa crescita di BTC nei prossimi mesi. Un trend favorito in particolare dalle politiche delle banche centrali, in particolare della BCE e dal dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners per l’estrazione dei blocchi. Come è noto, ogni quadriennio circa la ricompensa per l’attività di estrazione cala del 50% e questo comporta una diminuzione dei token in circolazione, con conseguente crescita delle quotazioni. Tanto da spingere Anthony Pompliano a prefigurare uno scenario clamoroso, in base al quale nel 2021 BTC sarà quotato 100mila dollari.