Abitudini digitali, italiani su Facebook per 24 ore al mese

Marketing locale con Facebook, è possibile?

Tanto tempo su Facebook e i social network, poco quello dedicato alle questioni di lavoro: quando parliamo di Internet in Italia ci troviamo di fronte un quadro ancora fortemente orientato sugli aspetti di intrattenimento della Rete, mentre ancora non sembrano sviluppato le potenzialità pratiche e utile di questo strumento.

Aumentano e migliorano le connessioni

Eppure ci sono buone notizie, dagli ultimi report sulla diffusione delle connessioni nel nostro Paese: oggi infatti quasi la totalità dello Stivale è “cablata” ed è in grado di offrire accessi almeno alla vecchia Adsl, e alcune zone sono già raggiunte dalle tecnologie di banda larga ultraveloce. Ad esempio, nelle aree settentrionali si sta facendo spazio Eolo con la sua proposta di internet casa attraverso un collegamento wifi veloce e stabile che riesce a garantire copertura anche in zone a rischio “digital divide”.

L’utilizzo di Internet in Italia

Ma se aumentano le possibilità di connessione, a guardare i risultati delle indagini sembra che ci siano ancora passi da compiere per quanto riguarda la “maturità” della platea dei naviganti italiani: l’identikit prodotto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nell’ultima edizione del consueto Osservatorio trimestrale rivela infatti un utente medio che trascorre moltissimo tempo su Facebook, che inizia a fare shopping online con più convinzione ma che, contemporaneamente, non si affida troppo alla Rete per questioni lavorative.

Scarsa diffusione al lavoro

Su quest’ultimo punto ha battuto molto anche l’Ocse, che ha analizzato i progressi dei Paesi economicamente più avanzati rispetto alla necessaria trasformazione digitale che stiamo vivendo, relegando l’Italia alle posizioni di coda per una lunga serie di elementi. In particolare, solo un italiano su cinque approccia in maniera “professionale” al Web, ovvero si serve di Internet per attività di lavoro come invio e ricezione di email, ricerca di informazioni o altre questioni per l’appunto legate alla propria professione; per fare un raffronto, in Norvegia si sale al 50 per cento dei naviganti, e la media Ocse è del 40 per cento.

Chi non abbraccia la Rete

Alta e preoccupante è anche la quota di persone che non utilizza per nulla Internet: in Italia, il 60 per cento di chi ha tra i 55 e i 74 anni non naviga, ma pure tra i giovanissimi under 24 c’è chi “rifiuta” di abbracciare il virtuale. Tornando invece alle abitudini di chi in Rete ci passa (anche molto) tempo, la gran fetta dell’attenzione viene assorbita come detto dai social network, con Facebook che fa da leader con oltre 25 milioni di utenti unici a giugno 2017 e circa 24 ore al mese trascorse in media da ogni italiano.

Cambiano le abitudini online

Salgono anche le percentuali di iscritti a Instagram e Linkedin, che in solo anno hanno guadagnato oltre 4 milioni di iscritti a testa, mentre allargando l’analisi alle altre tipologie di consumo si nota il boom di Amazon e dello shopping online: la piattaforma di Jeff Bezos ha fatto registrare 3 milioni di utenti in più negli ultimi dodici mesi, “provocando” anche una contemporanea impennata delle spedizioni di pacchi, a più 10 per cento, che è in netta controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo nel settore postale (dove le spedizioni classiche comprese nel servizio universale sono in forte picchiata, a meno 13 per cento rispetto al 2016).