Raccolta differenziata in ufficio: i Come e i Dove per favorirla e farla correttamente

Quando oggi si pensa alla raccolta differenziata non la si associa a nulla di così difficoltoso, anche perché ormai a casa la facciamo tutti. Sul posto di lavoro però gli automatismi domestici per la separazione dell’immondizia vengono spesso meno a fronte della comodità e della stanchezza. Anche il più ligio nella raccolta differenziata, dopo ore di lavoro, magari in una giornata No, si fa tentare dall’allungare la mano sotto alla scrivania e mettere nel suo bidoncino rifiuti di diverso tipo: “è solo per una volta”, “è solo una cartina di caramella”. In molti casi, invece, è proprio la distrazione la causa dell’errore. 

Indipendentemente che il motivo della mancata distinzione dei rifiuti, sia essa stata fatta per volontà o per distrazione, in caso di controllo a pagare sarà comunque l’azienda e le sanzioni sono salate. È per questo motivo che è l’azienda stessa, nel suo interesse a dover adoperarsi per favorire la corretta separazione dell’immondizia da parte dei dipendenti e cercando di sensibilizzarli. Il modo giusto? Non è di certo quello di diventare dei gendarmi per il controllo della differenziata, quanto piuttosto far diventare strategicamente tali procedimenti un automatismo che le persone fanno senza pensare.

Come trasformare la differenziata in un automatismo

Quando si tratta di gestire i rifiuti sul posto di lavoro bisogna tenere conto anche delle necessità pratiche che chi lavora ha. È per questo che è fondamentale fare in modo che le persone per gettare qualcosa non debbano girovagare per l’azienda a caccia di un bidone, ma che tendenzialmente abbiano sempre vicino (da una parte o dall’altra) un punto di raccolta dei rifiuti. La buona distribuzione di questi punti favorirà il loro utilizzo senza troppi problemi.

I bidoni dovranno essere distinti in base ai materiali che dovranno contenere, per esempio con colori diversi e con i loghi del relativo tipo di rifiuto. Tali riferimenti andranno mantenuti in tutta l’azienda così da avere un “codice di separazione dei rifiuti” univoco e riconosciuto da tutti. I cartelli con disegnato il tipo di rifiuto e il relativo bidone di raccolta aiuteranno a fare una separazione corretta senza dover pensarci troppo. Gli stessi, inoltre, aiuteranno a capire dove buttare determinate cose particolari: cartucce della stampante, lampadine, pile e altro.

Bon ton e decoro non cozzano con l’immondizia!

Qualcuno potrebbe pensare che un ufficio bello non preveda troppi bidoni al suo interno. In realtà non è proprio così, anche perché ci sono in commercio bidoni molto graziosi o, comunque, del tutto neutri tali da non dar alcun fastidio all’occhio. I classici da ufficio sono per esempio i bidoni spazzatura con basculante che permettono di gettare il rifiuto comodamente, visto che il coperchio si scosta subito solo spingendo un po’, ma senza che da fuori si veda l’immondizia contenuta.

I bidoni, inoltre, se sono tanti e ben distribuiti, non serve siano troppo grandi e ingombranti: basterà cambiare i sacchi della spazzatura quotidianamente. In questo modo si eviteranno anche odori sgradevoli. Un formato più voluminoso eventualmente andrà adottato lì dove si sa che viene prodotta una maggiore quantità di rifiuti di un certo materiale: nella zona stampanti, la carta; nella zona snack la plastica.