Un tesoro tra i boschi di Sovicille: il Romitorio di Cetinale

Tra le piacevoli e rotonde colline della Montagnola Senese, nel comune di Sovicille a circa 480 metri s.l.m. si trova il Romitorio di Cetinale, una struttura particolare in cui 12 eremiti vivevano in comune curando gli ammalati e assistendo i moribondi… Circondata da meravigliosi boschi di lecci e faggi tra panorami soavi e strade ben tenute circondate dai muretti a secco e maiali di cinta senese che scorrazzano in ampi prati. 


Un paesaggio che invita alla contemplazione ed alla pace interiore, tanto è vero che qui abbondavano i monasteri, e come spesso capitava, ad ogni monastero era collegato un romitorio, dove i confratelli portati verso l’ascesa potevano trovare la via della perfezione, isolandosi dal mondo.
Il Romitorio di Cetinale si trova su di un’altura e per accedervi si deve percorrere una scalinata chiamata “scala santa” lunga ben seicento metri e di oltre 300 scalini in pietra (anche se vi è la possibilità di passare da uno stradello che passa da Pieve a Pernina). I monaci avevano particolari obblighi che li univano al signore di Cetinale come visitare la cappella della villa una volta al mese, servire la messa e fare a richiesta opere di carità. In cambio quando non avevano sufficienti offerte la villa forniva loro di che sostenersi.


La Villa fu costruita per celebrare l’elezione a Papa di Fabio Chigi, con il nome di Alessandro VII tra il 1676 ed il 1678, mentre il romitorio, con tanto di scala santa, fu aggiunto un po’ di anni dopo, nel 1716 insieme al parco detto della Tebaide  (nome che ricorda la zona dell’Egitto abitata dai primi eremiti cristiani) e dove si trovano inginocchiatoi, cappelle, statue di santi e grotte, una specie di luogo dello spirito, dove ritrovare se’ stessi ed il contatto con l’Altissimo. 
Il romitorio era inizialmente una specie di spedale anche se molto piccolo per pellegrini e viandanti, visto che da queste parti passava la via Francigena… 


Una storia racconta che la scala santa fu voluta fortrmente dal ricco e potente cardinale che con ciò voleva espiare la sua colpa per l’uccisione di un rivale in amore in un attimo di gelosia. E anche per questo volle che tutto il bosco fosse attraversato da sentieri, viali, piazzole con statue di santi e di eremiti. 
Purtroppo non tutto quanto realizzato dal Fontana e dai suoi successori è sopravvissuto. Famosi erano i giochi d’acqua, le fontane e le finte rovine che un tempo dovevano essere veramente di grande impatto. Tanto che, fra ‘600 e ‘700, Villa Cetinale ed il suo giardino erano famosi in tutta Europa ed una meta obbligato per ogni viaggiatore colto.

Gabriele Ruffoli