Grandi eventi meteo della storia: il diluvio universale

La storia di come si è creato il mito del diluvio universale, presente negli scritti sacri di Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo, le religioni che mossero i primi passi nella zona del Mar Nero.

Dio decise di punire l’umanità con la più grande tempesta di tutti i tempi:
“E la pioggia cadde per quaranta giorni e quaranta notti sulla terra”
Così recita il libro della Genesi.

Le attuali ricerche confermerebbero che le condizioni del Mar Nero sembrano essersi sviluppate circa 7500 anni fa, diverse migliaia di anni dopo la fine dell’ultima era glaciale, in un evento che è stato collegato appunto al Diluvio Universale dai geologi marini William Ryan e Walter Pitman della Università della Columbia. Mentre i grandi ghiacciai continentali si scioglievano, il livello del mare in tutto il mondo salì di diverse centinaia di piedi (1 piede = 30,48 cm).

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Il Mar Nero, tuttavia, era isolato nel suo stesso bacino da un ponte di terra presso il Bosforo e l’acqua di fusione dei ghiacciai non influenzò la sua profondità quanto quella dei mari circostanti. Il bacino rimase al di sotto del livello del mare, come succede oggi nel caso del Mar Morto. Poi, un giorno, in conseguenza di un terremoto o di una violenta tempesta o della pressione del Mar Mediterraneo stesso che aumentava, il ponte di terra che attraversava il Bosforo collassò con un boato che deve essere sembrato il segno della collera divina.

L’acqua salata si riversò nel basso bacino del Mar Nero a una probabile velocità di 42 millioni di metri cubi al giorno e cioé una cascata 130 volte più grande delle Cascate del Niagara. I villaggi costieri furono sommersi dalle acque del Mediterraneo, in un modo così catastrofico che ne rimase memoria nel mondo antico, e un’area delle dimensioni della Florida si aggiunse al lago già esistente.

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Per sfuggire all´invasione delle acque ci si sarebbe dovuti muovere ad una velocità superiore a 200 metri al giorno verso l’interno e le alture, per riuscire a sottrarsi all´annegamento. Pittman e Ryan postulano che il Bacino del Mar Nero fosse il luogo d´origine di una società agricola, presso la quale ebbe luogo la transizione dallo stato di cacciatori-nomadi a quello di agricoltori stanziali.

Se questo è corretto, data la topografia ed estensione geografica dell´area, molte migliaia di persone morirono nel disastro. La popolazione dovette lasciarsi indietro tutte le ricchezze e le risorse alimentari, arrampicarsi sulle alture attorno al bacino, per trovare rifugio; e molti si trovarono isolati sulle cime delle colline che avevano scalato quando il livello delle acque nelle valli circostanti cresceva. In più, un evento di tale portata potrebbe aver provocato conseguenze disastrose sulle generali condizioni meteorologiche ed ecologiche della regione.

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L’ accresciuta umidità dell´aria, dovuta all´evaporazione della cataratta e della lastra che inondò il bacino asciutto, potrebbe aver prodotto come risultato ultimo, vere e proprie piogge torrenziali in una regione che non aveva sperimentato niente di simile per milioni di anni. E´ del resto interessante notare che gli studi sul Mar Morto evidenziano come l´inondazione del Mar Nero si verificò durante un´età storica piovosa, e poco tempo dopo il tempo nella regione assunse una conformazione del tutto simile a quella attuale.
E´ stato recentemente messo in risalto che basandosi esclusivamente sul tasso di inondazione di circa 45.000.000 litri al minuto, sarebbero stati necessari approssimativamente 40 giorni per riempire il bacino. Sarebbe stato naturale per gli abitanti ricercare rifugio sulle terre in alto per tentare di scampare all´inondazione.
Lo studioso Roberto Ballard, un esperto ricercatore di siti archeologici sommersi, durante una spedizione nel Mar Nero nell’estate del 2000 alla ricerca di antiche navi sul fondo del bacino si imbatté quasi per caso nei resti di un antico villaggio a circa 150 metri di profondità, risalente a qualche migliaio di anni fa.

Si tratta di una prova quasi inconfutabile. Questa tragedia fu tramandata da padre in figlio e nei secoli il racconto si arricchì di particolari più o meno fantasiosi e il mito del diluvio si estese a tutte le culture sviluppate nel mediterraneo e nel medio oriente. Questo spiegherebbe la presenza del Diluvio Universale nei testi sacri di ben tre religioni che mossero i primi passi in quella zona: il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islamismo.

Ruffoli Gabriele
Associazione Meteorologica Senese