A Costafabbri la statua di San Cristoforo che guidava i viandanti verso Siena

C’è una statua che vi guarda e nessuno se ne accorge, vi osserva dall’alto nel più rigoroso silenzio e si trova tra Pian delle fornaci e Costafabbri. Se volete osservarla quando siete davanti al distributore della Beyfin alzate gli occhi e guardate in alto sulla collinetta che sovrasta la zona.


Le notizie purtroppo sono frammentarie sulla storia di questa statua messa proprio lì, ma avendo fatto alcune ricerche posso asserire che si tratti di San Cristoforo protettore dei viandanti e invocato spesso contro la peste. 
San Cristoforo è uno dei quattordici Santi ausiliatori (“che recano aiuto”) particolarmente invocati in occasione di gravi calamità naturali o per la protezione da disgrazie o pericoli specifici. Il patrocinio di san Cristoforo era particolarmente invocato durante le epidemie di pestilenze. 


Con molte cautele sono venuto a sapere che la statua in questione fosse stata eretta tra il 1650 e il 1750 in un epoca legata ai simbolismi forse questo santo, in questa posizione, si legava al simbolismo solare e non solo. La tradizione vuole che San Cristoforo porti il peso di Gesù, quindi di conseguenza si carica sulle spalle anche il Sole dell’umanità. Dunque, in questo senso, Cristoforo ha il ruolo di “sorreggere il Sole” e di guidarlo nel suo percorso e di guidare i viandanti che passavano da quella zona per arrivare verso Siena. 


In un vecchio testo si parla di alcune statue posizionate ai margini della città per impedire il ritorno della peste. Furono fortemente invocate nel momento in cui si venne a sapere che in Francia, una nave proveniente da Levante (una regione della Siria), attraccò a Marsiglia il 25 maggio 1720 e da li ebbe origine una nuova epidemia di peste.

Arrivavano voci che l’epidemia si stesse diffondendo molto rapidamente nelle città Francesi dove causò 40.000 vittime su 90.000 abitanti, a cui si sommarono le oltre 120.000 vittime in Provenza su una popolazione di circa 400.000 abitanti. Deduco che in origine  questa statua non fosse esattamente dove è adesso ma spostata di qualche centinaia di metri vicino ad una fonte nella zona ma su questo non ci sono riscontri anche se viene riportato in uno scritto di una suora benedettina di Sant’Abondio che la statua era guardiana di una fonte d’acqua nei pressi di Costafabbri a cui attingevano le persone per dissetarsi e rinfrescarsi nelle calde giornate estive.

Gabriele Ruffoli