Il bosco della Ragnaia il più bello d’Europa

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foto di Antonio Cinotti

 

Una delle cose più affascinanti della Provincia di Siena è il poter scoprire nuovi angoli giorno dopo giorno grazie a… segnalazioni che vengono dall’estero!
Si è infatti tenuta da poco la premiazione della sesta edizione del Premio European Gard nel basso Reno tedesco, presso la sede della Fondazione Schloss Dyck; ad Amburgo è stato eletto fra i tre giardini più belli d’Europa per la sua categoria il giardino “Il bosco della Ragnaia” di San Giovanni d’Asso. Un enorme parco nato dall’estro dell’artista statunitense ormai da tempo naturalizzato sangiovennese Sheppard Craige.

Il parco è una vera e propria opera d’arte a cielo aperto ed il visitatore viene accolto da un cartello che incuriosisce: ”Qualsiasi libera interpretazione del Bosco è auspicata, Audere semper”.
Ed in effetti l’esperienza di immergersi all’interno della boscaglia senza avere nessun tipo di indicazione da seguire crea, da sola, una sensazione di serenità e di libertà non comuni.

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Avventurarsi tra le siepi e trovarsi proiettati in una novella per bambini è un tutt’uno; non è infatti difficile che la colonna sonora sia composta dal vento che passa tra le foglie, dall’acqua di alcuni rigagnoli e dal verso di fagiani.
Il viottolo, tra alte siepi ed orci in terracotta, conduce in un primo parco all’interno della boscaglia, curatissimo, in cui le siepi e le fontane realizzano forme geometriche. Si alternano opere d’arte e scritte che portano a riflessioni e che portano all’esaltazione del contrasto; marmo, travertino, cotto e metallo sono visti come strumenti per comunicare, ovviamente lasciando al visitatore la libera interpretazione su quello che vede.
Lungo tutto il percorso delle comode sedie in legno permettono di godersi la pace del luogo; prendersi qualche minuto per sedersi permette di Entrare in sintonia con l’ambiente naturale e per riflettere sulle varie iscrizioni di cui il bosco è molto ricco.

Il cammino porta, dopo aver terminato la visita del bosco e delle opere contenute in esso, ad un nuovo contrasto, quello tra luce ed ombra; la seconda parte del parco infatti è l’esaltazione degli spazi aperti e permette di godersi l’azzurro del cielo dopo aver passato un lungo periodo nella penombra boschiva.
Anche in questa seconda parte l’ideatore si è divertito a giocare con le forme geometriche, con le iscrizioni misteriose e con gli alberi per creare un ambiente che stimola la riflessione; contrasti di luci ed ombre, iscrizioni, statue ed alberi da frutto invitano a percorrere tutti gli spazi per cercare di scoprire tutti i contenuti del parco.
La visita del parco può richiedere il tempo minimo di un’ora ma il consiglio è di andare a visitarlo senza fretta per potersi prendere il tempo di lasciarsi coinvolgere dall’idea del proprietario, apprezzandone i numerosi sforzi creativi.

 

Antonio Cinotti