Vita a Sei zampe – Isotta protagonista nel senese

E’ stata una delle protagoniste assolute della due giorni dedicati al mondo del volontariato, Isotta l’ambulanza dedicata agli animali che per la prima volta era presente a Siena.

Isotta è la prima unità mobile di soccorso veterinario per le gravi emergenze – terremoti, inondazioni e altri catastrofi – realizzata d’Ente protezione animali. Si tratta di un mezzo speciale allestito con i più moderni e avanzati dispositivi medico–veterinari, tra cui una macchina per l’ossigenoterapia; una lettiga speciale per il trasporto di animali fino a cento chilogrammi, che può essere usata anche su terreni accidentati e trasformata in tavolo operatorio itinerante; guide per il carico di animali pesanti e un porta-feriti supplementare.

Isotta è il nome di una gatta che è stata salvata tra le rovine di Onna (L’Aquila) dalle Guardie Zoofile Enpa del Nucleo di Cuneo. Recuperare la micia non fu un’operazione difficile: fu lei stessa a scegliere i volontari della Protezione Animali, zampettando verso la loro auto di servizio e accucciandosi tranquillamente sul cruscotto dove attese il loro ritorno. Per alcuni giorni le Guardie Zoofile cercarono invano il proprietario di Isotta finché non decisero di portarla con loro a Cuneo.

 

Come rivela la storia della micia Isotta, tra le vittime incolpevoli di disastri e calamità ci sono anche gli animali, selvatici e d’affezione. Tuttavia, mentre per il soccorso degli uomini esiste una rete di enti istituzionali a ciò dedicati, spesso quello veterinario è rimasto inattuato o è stato affidato a iniziative volontaristiche dei singoli – spiega Marco Bravi, responsabile del Centro Comunicazione e Sviluppo e membro della Giunta esecutiva Nazionale dell’Enpa
 – sarebbe invece necessario prevedere, nell’ambito della più generale organizzazione dei soccorsi, una unità destinata proprio a loro, equipaggiata cioè con dispositivi medici dedicati e con personale competente, che permetta di affrontare con lucidità tutti i problemi che si possono presentare. Con grande beneficio per l’intera collettività”.

Elena Casi