‘Via l’amianto dal territorio senese’, il corso di formazione della Cassa Edile

Cassa Edile

La rimozione dell’amianto da industrie, case ed edifici pubblici è un tema di stretta attualità, specie dopo la sentenza del collegio giudicante presieduto dal giudice Giuseppe Casalbore del tribunale di Torino nei confronti dei titolari della Eternit spa. A Siena l’argomento è stato preso a cuore dalla Cassa Edile, diretta dall’ex segretario generale della Cgil cittadina Claudio Vigni che ieri, assieme al responsabile dei corsi sulla sicurezza Stefano Cerretani, ha spiegato alla stampa un nuovo progetto. E’ al via un corso di formazione dedicato e destinato a venti addetti che avranno proprio il compito di rimuovere l’amianto che ancora si può trovare in molti edifici di Siena e provincia.

Claudio Vigni

Norme di sicurezza “In primo luogo nel compiere questo lavoro – ha spiegato Vigni – vanno seguite tutte le norme di sicurezza. L’amianto è materiale pericoloso che purtroppo negli anni ha causato la morte di migliaia di persone in Italia. Questo nostro corso è assolutamente gratuito e gratuitamente forniremo anche guanti, tute e mascherine necessarie per effettuare queste operazioni”. I rappresentanti della Cassa Edile spiegano che la Regione Toscana, assieme ad Asl ed Arpat, sta realizzando una mappatura regionale dei luoghi dove ancora si può trovare amianto, un materiale non venduto né messo in circolazione dal 1992 ma utilizzato in edilizia e altri settori lavorativi fino al 2004. Una cosa è però la cessazione della vendita o dell’utilizzo e altra cosa è la rimozione e lo smaltimento di quanto è stato immesso nel commercio in trenta anni. “Secondo una stima – ha detto ancora Vigni – in Italia abbiamo oggi due miliardi e mezzo di metri quadrati di copertura di amianto”.

Dove si trova Con amianto erano coperti molti edifici utilizzati come fabbriche o depositi lavorativi, lo stesso materiale (anche perché poco costoso) è stato dagli anni Cinquanta e Sessanta in avanti spesso acquistato e adoperato nel settore agricolo. “Anche nella lavorazione del cristallo se ne faceva largo uso”, spiegano alla Cassa Edile. E se molte aziende hanno già da anni iniziato a smaltirlo, lo stesso non può dirsi per quelle famiglie o quei privati cittadini che si siano ritrovati ad averlo in proprie proprietà. Anche perché, e questo è uno dei motivi che sconsiglia a farlo, lo smaltimento ha un costo non di poco conto. E’ per questo motivo che sono previsti incentivi finalizzati a chi decida di sostituirlo con pannelli fotovoltaici.

Regione Toscana E Vigni lancia anche una proposta in tal senso: “La Regione Toscana, che tra l’altro non ha fatto sapere quando la mappatura sull’amianto sarà ultimata e resa pubblica, potrebbe anche pensare a nuovi incentivi finalizzati alla rimozione. Il tema è sempre più di attualità da un lato perché c’è stata questa storica sentenza e da un altro lato perché con il passare del tempo peggiorano le condizioni dell’amianto posizionato sugli edifici venti o trenta anni fa, aumentando la possibilità di contaminazioni. Alcune analisi già compiute indicano nel 2050 la data in cui tutto il lavoro sarà portato a termine, ma io credo – ha detto ancora Vigni – che serva una netta accelerazione perché parliamo di materiali che producono cancri e tumori”.

Venti persone La Cassa Edile formerà quindi venti addetti che avranno queste conoscenze: più della metà di queste persone sono straniere, alcuni di loro sono disoccupati o operai in cassa integrazione. A partecipare al corso di formazione, che prenderà il via lunedì, ci sono anche persone già in contatto con aziende o già assunte che avranno poi in futuro questo specifico compito all’interno delle stesse.

Gennaro Groppa