Verso edifici a “energia quasi zero”: obiettivo più vicino grazie al patto tra Provincia e Comuni

In provincia di Siena non si dovrà attendere il 2020, come prevede la direttiva europea, per vivere in edifici di nuova costruzione a «energia quasi zero», in altre parole strutture ad alte prestazioni con un bassissimo fabbisogno energetico coperto in tutto o larghissima parte da fonti rinnovabili. L’impegno assunto oggi dai sindaci del territorio con la firma del protocollo d’intesa con la Provincia per l’attuazione delle politiche energetiche comunitarie prevede, infatti, che ogni Comune accolga integralmente nei propri Regolamenti edilizi una serie di prescrizioni normative per migliorare significativamente le prestazioni del nostro patrimonio edilizio. Le misure includono tutti i possibili interventi di efficientamento legati al nuovo edificato e alle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici: dal miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti – termici, in particolare, ed elettrici – e delle prestazioni energetiche dell’involucro, allo sviluppo delle fonti rinnovabili.

 

 

 

“Il Piano energetico provinciale (Pep) – spiega il dirigente del Settore politiche ambientali, Paolo Casprini – definisce la pianificazione energetica territoriale fino al 2020 partendo dal quadro dei consumi attuali e si dà degli obiettivi per ridurli. Nel nostro caso, le opzioni più realistiche e meno impattanti riguardano l’efficientamento delle strutture e il sistema dei trasporti. Con la firma del protocollo, oggi facciamo uno straordinario passo in avanti verso il contenimento energetico degli edifici, che sarà garantito da Regolamenti edilizi comunali conformi alla programmazione energetica provinciale”. “La maggiore percentuale di emissioni climalteranti, dopo il settore della mobilità e del trasporto merci – spiega il dirigente – viene dalla climatizzazione degli ambienti. Per questo le misure interessano soprattutto lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, la realizzazione di impianti elettrici e di condizionamento ad alta efficienza, ma anche l’utilizzo di materiali isolanti naturali e di infissi con elevate prestazioni energetiche”.

 

 

 

Per assicurare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, solo per fare un esempio, sarà obbligatorio soddisfare almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria attraverso l’impiego di impianti solari termici e utilizzare impianti solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, sia per gli edifici di nuova costruzione che per quelli soggetti a ristrutturazione con demolizione e ricostruzione totale. Sono previsti anche sistemi di contabilizzazione dell’acqua potabile e di recupero delle acque piovane per favorire il risparmio idrico.

 

 

 

“Il nostro territorio ha oggi un’opportunità straordinaria di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici – sottolinea l’assessore all’energia e ambiente Gabriele Berni – con benefici misurabili in termini ambientali, economici e di confort. Il costo iniziale degli interventi, che usufruiscono dell’attuale regime nazionale di detrazioni fiscali al 65%, viene infatti ammortizzato negli anni con un risparmio sulle manutenzioni e in bolletta”. “L’adesione volontaria dei Comuni è uno snodo chiave: è il segno di una volontà politica forte di voler portare avanti questo percorso, che è stato lungo e partecipato ed ha coinvolto, insieme alle amministrazioni comunali, anche le associazioni di categoria e i professionisti del settore. Non dimentichiamoci, infatti, che avere un regolamento edilizio unico, su questa materia, è un grande risultato anche per le imprese e per i cittadini. Per le imprese, perché oggi si confrontano con trentasei regolamenti edilizi che prevedono standard diversi; per i cittadini, perché avranno la garanzia di acquistare case nuove ad alta efficienza energetica. La spinta che arriva dall’adesione dei Comuni potrà trasferirsi su tutto il sistema della progettazione, istallazione e manutenzione di impianti ed edifici. Abbiamo l’occasione di evolvere complessivamente tutto il settore che ruota attorno all’economia green, promuovendo la competitività locale attraverso lo sviluppo tecnologico”.

 

 

 

Parole di soddisfazione per il risultato raggiunto arrivano anche dal presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. “Ancora una volta questo territorio si muove compatto e in anticipo rispetto alle scadenze fissate dall’Europa, intervenendo per tradurre in sostanziali e innovative misure l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici degli edifici. Solo grazie all’impegno dei Comuni di modificare i propri strumenti edilizi possiamo davvero andare a incidere sulla qualità del nostro patrimonio abitativo e offrire un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata. Il settore pubblico, com’è giusto, dovrà assumere un ruolo guida. Come Provincia continueremo a farlo, supportando i Comuni nel recepimento delle line guida e nella composizione dei Paes, e intervenendo dove possibile su edifici, strutture e infrastrutture di proprietà provinciale con opere di riqualificazione energetica”.

 

 

 

Adesione al Patto dei sindaci. Con la firma del protocollo, i Comuni si sono impegnati anche ad aderire all’iniziativa volontaria del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) promossa dall’Unione Europea e rivolta ai primi cittadini di tutta Europa, affinché sostengano con proprie autonome azioni gli obiettivi della politica energetica comunitaria. L’iniziativa prevede che i sottoscrittori elaborino, entro un anno dalla firma, un Piano di Azione locale per l’energia sostenibile (Paes). La Provincia di Siena, che è stata riconosciuta come struttura di supporto per il Patto dei Sindaci, ha definito nel Piano energetico 2010-2020 anche i parametri e gli obiettivi a livello comunale derivanti dalla applicazione del progetto Europeo “Sustainable Now” per permettere ai Comuni di sottoscrivere consapevolmente e operativamente il Patto. Alcune amministrazioni del territorio si sono già mosse autonomamente: il Comune di Rapolano Terme, per esempio, ha sottoscritto il Patto nel 2010 e si è già dotato del Paes, che è stato accettato dalla Commissione europea. Hanno aderito al Patto anche i Comuni di Monteriggioni, il cui Piano d’azione è in corso di valutazione, e i Comuni di Sovicille e Montepulciano.