Valentini (Siena Cambia): “Teniamo aperta la sala Lia Lapini ancora per sei mesi”

Bruno Valentini

“Come candidato sindaco voglio accogliere e rilanciare la richiesta degli artisti senesi per scongiurare la chiusura immediata della sala Lia Lapini. Dobbiamo impedire che i nostri gruppi teatrali si trovino all’improvviso senza uno spazio dove esprimersi e lavorare.

La scelta di trasformare un locale fuori Porta Pispini, rimasto di proprietà privata, in un luogo per le arti performative è stata sbagliata sia perché gli spazi sono poco adatti alle attività teatrali, sia perché il costo per l’affitto è fuori scala rispetto alle disponibilità di oggi ed infine perché il patrimonio immobiliare comunale offriva altre alternative . Sarebbe servita maggiore lungimiranza anche in questo settore, pensare a progetti che potessero essere più sostenibili e puntassero, almeno in prospettiva, ad un pareggio di gestione per liberare risorse da destinare alle produzioni culturali e al consolidamento delle professionalità artistiche, che costituiscono una importante microeconomia. .

Se oggi la gestione delle sala Lia lapini è diventata antieconomica, questo non vuol dire che dobbiamo smettere di investire sui nostri artisti e sull’utilità del loro lavoro per la popolazione. Siena deve dare spazio, fiducia e autonomia a chi fa della cultura un lavoro. Deve riuscire ad accompagnarli verso una piena realizzazione professionale, coinvolgendoli nella gestione e cercando di contribuire alla realizzazione di produzioni capaci di uscire dal circuito locale per ottenere spazio fuori da Siena.

Adesso però dobbiamo tamponare l’emergenza per avere il tempo di trovare altre soluzioni. Per questo mi impegno – se sarò eletto – a cercare di prorogare la chiusura della sala di almeno sei mesi così da mettere in piedi un nuovo progetto condiviso con gli artisti senesi. Proprio a loro chiedo collaborazione. Sfruttiamo queste settimane che ci separano dal voto per fare una ricognizione degli spazi comunali o di altre istituzioni che risultano libere e che potrebbero diventare il futuro spazio polivalente della città per il teatro ma anche per la musica e per la danza . Un lavoro che sarà utilissimo per il prossimo sindaco. Se sarò io, sono convinto che ci siamo le condizioni per concertare con gli artisti il modo per trovare una nuova casa per le arti performative senesi, magari più idonea e meno costosa, da abbinare ad un progetto di gestione condiviso, aperto a tutti e sostenibile. Siena cambia se riusciremo a cambiarla insieme”.