<<Come già espresso in varie occasioni la sede di una eventuale Centrale operativa unica del 118 per l’Area vasta sud-est della Toscana non può che essere collocata a Siena: non per alcuna logica di campanile, ma in virtù dei requisiti oggettivi delle strutture, sia del servizio emergenza-urgenza sia e delle professionalità mediche che operano all’interno dell’ospedale universitario S. Maria alle Scotte>>.
Il Sindaco Valentini torna così su uno degli argomenti più caldi dei suoi primi mesi a Palazzo Pubblico, confermando la linea già tenuta in occasione del Consiglio Comunale dello scorso 8 agosto. Una posizione sulla quale si era registrata la convergenza di tutti i gruppi consiliari, che avevano votato all’unanimità l’ordine del giorno a sostegno della “soluzione senese”, inviato, poi, alla Regione Toscana.
<<La struttura – come ha detto Angelo Riccaboni, Rettore dell’Università di Siena – è l’unica in grado di garantire l’alta specializzazione in quanto azienda ospedaliera universitaria>>.
L’ospedale senese, rappresenta, infatti, un’indiscussa eccellenza per pazienti con politraumi provenienti da tutto il territorio dell’area vasta, ed è il punto di erogazione di una serie di interventi di alta specializzazione voluti dalla Regione Toscana quali: trapianti di cuore, rene e polmone, chirurgia vascolare e neurochirurgia, Stroke-unit e neuroradiologia, patologie cerebrali acute, radiologia interventistica, ematologia e trapianti.
Il Sindaco ed il Rettore ribadiscono all’assessore regionale Luigi Marroni <<di attenersi, per la scelta territoriale di una eventuale sede unica ai recenti documenti di programmazione sanitaria deliberati dalla giunta toscana, dove si stabilisce che l’individuazione della centrale deve essere basata su elementi esclusivamente tecnici, che assicurino qualità e appropriatezza nell’utilizzo delle risorse>>.
Se la valutazione sarà fatta su questi parametri oggettivi la scelta non potrà essere che quella di Siena.