Valentini: “Inappropriate le parole della sottosegretaria Barracciu”

di Bruno Valentini *

Bruno Valentini - sindaco di Siena

Bruno Valentini – sindaco di Siena

Dopo la straordinaria intuizione del neo-ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, che ha dichiarato che il suo dovrà essere il Ministero più importante per lo sviluppo dell’occupazione, fa male leggere una dichiarazione attribuita al nuovo Sottosegretario del medesimo Ministero, Francesca Barracciu,  secondo la quale un proprio obiettivo è far vincere alla città Cagliari il titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019.

Sono certo dell’imparzialità dei componenti  della giuria europea che dovrà decidere nel prossimo autunno quale delle sei città italiane finaliste rappresenterà il nostro Paese.  Già in passato le interferenze dei governi, o comunque delle lobbies nazionali, non hanno avuto alcun effetto sulle scelte della commissione incaricata. La vera domanda non è quale città o quale territorio abbia più bisogno di vincere, ma in che misura il progetto predisposto serva di più all’Italia ed all’Europa  affinché si possa costruire un sistema dove la cultura non solo si distribuisca ma si produca, dove il patrimonio artistico e le attività culturali divengano motore di sviluppo, traghettando la tradizione e la storia del nostro Paese nel ventunesimo secolo.

Dal governo Renzi gli italiani si attendono una forte innovazione nel garantire la premialità delle migliori progettualità, private ed istituzionali, poiché la spartizione delle risorse per collegio elettorale ha già danneggiato gravemente la modernizzazione del nostro Paese.

Dal Ministero della Cultura e del Turismo mi aspetterei piuttosto il recupero ed il sostegno dell’insieme dei progetti avanzati da tutte le città candidate a Capitale della Cultura e soprattutto dalle sei finaliste, che stanno alacremente affinando decine e decine di proposte operative e fortemente innovative.  Queste proposte dovranno essere uno stimolo per tutti, in modo da elevare le politiche culturali territoriali. Bisognerà passare  da rassegne di eventi a fabbriche di iniziative economiche e di promozione, sfruttando  anche tutte le enormi potenzialità delle nuove tecnologie. Un settore, quello della cultura, che può raggiungere il dieci per cento del prodotto interno del nostro Paese.

* Sindaco di Siena