Valentini: “I costi per gli sbagli su Banca MPS non possono ricadere sui lavoratori”

Bruno Valentini

“In questi giorni mi sono incontrato con alcuni fra i dipendenti MPS che rischiano di essere esternalizzati ed ho loro assicurato il mio impegno per evitare che i costi delle scelte sciagurate fatte dai precedenti vertici della Banca e dalla Fondazione vengano scaricati sui lavoratori. Agli attuali amministratori non si possono addebitare gli sbagli passati ed anzi vanno apprezzati per la determinazione con cui hanno promosso azioni di responsabilità verso chi li ha preceduti e per le richieste di risarcimento miliardarie verso colossi della finanza mondiale.

Però ancora non si intravede la svolta commerciale che serve per recuperare redditività. Strada maestra da percorrere prima di mettere fuori dal perimetro di MPS i propri dipendenti, con risparmi modesti e tutti da dimostrare, facilmente recuperabili con soluzioni alternative.

Nel bilancio della banca, ad esempio, la voce di costo principale è diventata quella degli accantonamenti per perdite su crediti, arrivata a 2 miliardi e seicento milioni ed è quindi essenziale coinvolgere e motivare il personale per migliorare questo aspetto decisivo della gestione che può dare frutti molto superiori al risparmio forzoso realizzato sui dipendenti.

Troppo facile, come fanno nelle ferrovie, alle poste, alla Fiat, restringere l’attività ai soli segmenti di massimo profitto abbandonando tutto il resto ed alla fine condannando l’intero Paese ad un drastico calo di servizi e di consumi interni.

In ogni caso, gli eventuali esternalizzati devono essere garantiti sulla loro riassunzione nel caso che la nuova società debba chiudere o ridimensionarsi. Poi ci sono i problemi sull’occupazione nell’indotto. Sono relativi in primo luogo a quelle lavorazioni che Banca MPS intende riportare al proprio interno, tagliando contratti stipulati negli anni passati per servizi affidati a società esterne. C’è inoltre la situazione di incertezza di aziende come Bassilichi che è interessata da 746 contratti di solidarietà con riduzione di stipendio, che è in attesa di conoscere se si aggiudicherà la gara per gestire sistemi di pagamento ed altre procedure per conto di MPS.

È evidente che il nodo cruciale è il rilancio operativo del Monte dei Paschi, perché altrimenti la coperta sarà comunque corta, da un lato o dall’altro. Dopo gli anni terribili delle perdite e delle svalutazioni ed il momento difficile dell’allarmismo ingiustificato, su cui altre forze politiche hanno speculato irresponsabilmente, la banca si sta rimettendo in carreggiata, sta recuperando i depositi fuggiti temporaneamente e si rafforza patrimonialmente col prestito statale, anche se pagato a caro prezzo. Solo una banca che ritorna solida può restare senese, a garantire occupazione diretta ed indiretta, ad acquistare servizi nel territorio purché a costi di mercato e ad assicurare credito bancario con giusti criteri”.