“Un bilancio all’insegna dell’equità e della solidarietà per continuare a garantire i servizi al tempo della crisi”

Continuare a garantire qualità e quantità dei servizi per essere ancora di più al fianco delle persone in questo periodo di crisi. È questo l’obiettivo che cercheremo di raggiungere anche attraverso il bilancio preventivo 2012, che presenteremo nelle prossime settimane al Consiglio comunale. Si tratta di un bilancio complesso ma, spero, equo e solidale”.

I tagli crescenti ai trasferimenti agli enti locali da parte dello Stato, l’esigenza di rispettare un Patto di Stabilità sempre più stringente ed i bisogni delle persone che crescono a causa della crisi economica fanno sì che redigere un bilancio formalmente corretto e socialmente equilibrato diventi di anno in anno più difficile. Il nostro Comune nel corso del 2011 ha dovuto fronteggiare circa 200 mila euro in meno di entrate da parte dello Stato, mentre per il 2012 si parla di tagli per ulteriori 500 mila euro. Ma l’esatta consistenza della riduzione dei trasferimenti statali si conoscerà solo a febbraio 2013. Nel frattempo siamo praticamente costretti a stilare un “bilancio al buio”, con tutti i rischi che questo comporta”.

Per capire le difficoltà che stiamo affrontando, non possiamo dimenticare altri due aspetti fondamentali, a partire dal “Patto di stabilità” che per il 2012 si prefigge un obiettivo così severo che per raggiungerlo non ci basterebbe decidere di sospendere i pagamenti previsti per il 2012 verso imprese e fornitori. Una severità che se applicata in pieno, potrebbe creare un’involuzione concreta nella nostra economia e che, quindi, dovremo affrontare in altro modo. Il secondo tema è quello della tesoreria unica che, alla faccia del Federalismo, prevede il trasferimento della cassa degli enti locali allo Stato. Per fare un esempio, prendiamo l’ormai nota Imu, da poco reintrodotta: i Comuni non riceveranno neppure un euro della nuova Imposta Municipale Unica. Anzi, il 50% del gettito destinato a rimanere sul territorio non sarà sufficiente a coprire la riduzione dei trasferimenti statali. E per di più i sindaci saranno chiamati a fare gli esattori, per assicurare che il 50% dell’imposta destinata allo Stato sia versata fino all’ultimo centesimo”.

Per continuare a preservare la coesione sociale e l’alta qualità della vita che caratterizzano il nostro territorio sarà indispensabile che ognuno faccia la propria parte, secondo una equa ripartizione dei sacrifici. Questo importante principio sarà inserito anche nel prossimo bilancio, attraverso l’applicazione oculata ed attenta dell’Imu. Abbiamo rivisto più volte ogni singola voce di spesa del bilancio, andando a limare anche pochi euro, per cercare di rendere la reintroduzione dell’imposta sugli immobili di minore impatto possibile. Grazie a questo lavoro certosino, riusciremo con tutta probabilità a conservare l’aliquota di base sulla prima casa e salvaguarderemo i beni strumentali delle imprese. Facendo fede ai principi di equità e coesione sociale andremo, invece, ad operare sulle seconde e terze abitazioni e sulle aree fabbricabili. La stessa politica sarà applicata anche sul fronte dell’addizionale Irpef. Il prelievo verrà rimodulato tenendo conto degli scaglioni del reddito in modo che a redditi più alti corrispondano aliquote progressivamente più elevate”.

In questo modo sono convinto che riusciremo a garantire ancora tutti i servizi basilari che incidono sulla qualità di vita di ognuno di noi, tutelando gli elementi di coesione e forza della nostra comunità che rappresentano per noi valori imprescindibili”.