Treno della memoria 2013: la formazione prima della partenza per Auschwitz

treno della memoria

Ora è ufficiale, il Treno della memoria riparte per Auschwitz il prossimo 27 gennaio con oltre 500 studenti e 82 insegnanti che hanno frequentato l’agosto scorso i 5 giorni di aggiornamento alla Summer School, organizzata dalla Regione alla Certosa di Pontignano; e che oggi hanno incontrato, per fare il punto sul programma di viaggio, la struttura organizzativa, in testa Ugo Caffaz, a Palazzo Strozzi Sacrati.

“Per quasi tutti voi – ha affermato nel suo saluto ai partecipanti l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti – si tratta della prima esperienza. Ed io voglio sottolineare il forte investimento sui temi della memoria che la Giunta regionale riconferma, nonostante i tagli e la crisi finanziaria. Abbiamo la consapevolezza che è proprio dei momenti di crisi, come quello che il nostro paese e l’intera Europa stanno attraversando, la necessità di costruire barriere fortissime al risorgere in qualsiasi forma di movimenti autoritari. La Shoah insegna in maniera esemplare come il senso di insicurezza, la mancanza di prospettive per il futuro e la frustrazione che ne derivano costituiscono il terreno fertile per il nascere di spinte dichiaratamente nazionaliste, xenofobe, razziste, antisemitiche; e alimentano pulsioni di rifiuto del sistema democratico”.

Ecco perché è necessario investire nella formazione dei giovani, fornire le conoscenze adeguate per capire e saper riconoscere i meccanismi della discriminazione, della sopraffazione e dell’intolleranza. “In questo sfida è fondamentale l’impegno della scuola e degli insegnanti, anche attraverso progetti come questo. Ma conta anche che la Giunta regionale abbia deciso nonostante tutto di non togliere un euro al settore culturale nel 2013, perché non ha prezzo la formazione delle coscienze civili – ha concluso l’assessore Scaletti – . E questo obiettivo è possibile solo fornendo gli strumenti culturali adeguati ai cittadini di qualsiasi età; qualche volta questo è possibile con un ritorno economico, come accade con i riflessi della cultura sul turismo. Altre volte, come in questo caso, qualche piccolo sacrificio è compensato dall’investimento sul futuro del nostro popolo”.