Torrita, il giorno dopo il palio dei somari

Torrita il giorno dopo si sveglia sotto la pioggia e benedice ancora una volta la scelta degli organizzatori del Palio dei Somari di adottare per la manifestazione una formula-sprint che, senza nulla togliere al cerimoniale, ha consentito di chiudere brillantemente la festa dieci minuti prima che arrivare la temutissima perturbazione.

“Siamo stati fortunati col tempo” si schernisce il Presidente della sagra intitolata a San Giuseppe. Ma in realtà il vero artefice di questa decisione è stato proprio lui, Rodolfo Damigelli, che con la diplomazia e le idee chiare è riuscito ad imprimere, in pochi mesi, più di una svolta al palio torritese.

I grandi protagonisti del dopo-corsa sono stati la contrada di Porta Nova ed il fantino Alessandro “Cobra” Guerrini che, in dodici mesi, sono riusciti a piazzare un uno-due capace di tramortire qualsiasi avversario.

“Requisito” Aquila, il somaro vittorioso, reso particolarmente docile forse anche dalle energie spese sul tufo, con Cobra sempre in groppa, il corteo bianco-nero si è diretto immediatamente verso l’abitazione del Presidente Ivo Pieri, tenuto lontano dal palio dalle conseguenze di un intervento chirurgico. Il leader di Porta Nova è uscito, ha accarezzato il bel panno realizzato dagli studenti delle scuole medie, si è un po’ soffermato con i tanti amici che volevano trasmettergli gioia e affetto, poi ha ricevuto in casa solo il fantino ed Enrico Buracchi, l’uomo che, in assenza del Presidente, ha guidato la contrada avendo però come costante riferimento la strada già tracciata da Pieri.

“E’ stato un incontro carico di commozione – racconta Buracchi – Alessandro è un grande professionista, capace di impegnarsi sempre al massimo. Ma stavolta quel qualcosa in più che si è tradotto nel trionfo l’ha fatto per Ivo. E in cambio la contrada ha garantito a Cobra il posto a vita: fino a che vorrà, potrà sempre indossare il giubbino bianco e nero”.

“La festa è andata avanti nella tensostruttura che avevamo allestito per la cena propiziatoria e che ci ha salvato dalla pioggia battente” prosegue Buracchi. “Le nostre massaie hanno ripreso a lavorare con entusiasmo, abbiamo cotto decine di chili di pasta e hanno anche preparato nuove frittelle. Abbiamo ricevuto la visita di tanti giovani, dei rappresentanti di tutte le altre contrade e del Presidente Damigelli che è andato anche a trovare Ivo Pieri. I nostri dj di contrada, Massimiliano Pecce e Alessandro Giannini, hanno tenuto alto il ritmo poi, poco dopo la mezzanotte, dopo tanti giorni di lavoro e di tensione, la stanchezza ha prevalso e la compagnia si è sciolta. Ma Porta Nova continuerà a festeggiare, anche con i suoi bravi sbandieratori e tamburini, fino alla celebrazione ufficiale della vittoria, prevista per giugno”.

Buracchi rivela poi un retroscena relativo al fantino: “Alessandro sta per partire per l’Inghilterra dove è stato chiamato per allenare dei cavalli quindi l’eventuale rinvio del palio ci avrebbe messo in seria difficoltà anche se ci aveva promesso che sarebbe rimontato sul primo aereo anche solo per disputare la carriera”.

Cobra conferma l’indiscrezione in un lunedì in cui prosegue a Farneta di Cortona la sua attività di allenatore di mezzosangue da competizione e poi parla della gara: “Temevo soprattutto i somari di Cavone e Le Fonti che mi erano sembrati i migliori della piazza. Al via sono partito bene ed è stato importante perché sono riuscito a rimanere nella scia della Stazione. E’ stata una finale molto impegnativa, non solo fisicamente: i somari ti danno il tempo di pensare ma ti obbligano anche ad elaborare continuamente nuove strategie. Volevo attaccare la Stazione ed ero indeciso sul rettilineo da utilizzare poi si è aperto il varco su quello dei palchi, ce l’ho messa veramente tutta e ho completato il sorpasso. Mentre mi preoccupavo di tenere la corda, pensando alla reazione del fantino avversario, non perdevo di vista il somaro scosso de Le Fonti che mi ha anche affiancato ma che difficilmente, trovandosi all’esterno, all’ultima curva, avrebbe potuto sorpassarmi. Non pensavo di poter vincere quindi dopo la festa è stata ancor più sentita: avevo garantito a Ivo Pieri che avrei dato il massimo, sono felice di aver potuto mantenere la promessa! E’ stato un bel palio, le contrade hanno avuto un comportamento molto corretto, la festa è stata serena come sempre dovrebbe essere”.

Rodolfo Damigelli, il Presidente dell’Associazione Sagra di San Giuseppe, compie una prima valutazione del palio 2013, 56° della serie, con il consueto equilibrio. “Sono soddisfatto, dopo qualche polemica e tensione della vigilia, la festa ha riacquistato il suo equilibrio e questo anche grazie al comportamento ineccepibile delle contrade. Ognuno, come mi piace dire anche alla Misericordia (di cui Damigelli è Presidente, n.d.r.), porta il suo mattoncino al progetto comune e in ogni caso dobbiamo essergliene grati. Il Palio dei Somari è la dimostrazione che un atteggiamento del genere premia. Abbiamo avuto il merito di coinvolgere con un ruolo attivo le realtà associative del territorio, il rapporto con il Comune è stato sempre sereno e fattivo, le Scuole si sono riprese quel posto da protagoniste che spetta loro, la Giuria si è messa in discussione ma ha giustamente imposto la sua autorità, è stato un bel racconto scritto a più mani che ci ha anche regalato momenti emozionanti. E tra questi ci metto anche l’omaggio che durante la Messa il Vescovo ha rivolto a Don Giovanni, il Parroco di Stazione, uno dei fondatori e grandi animatori della festa, che si sta purtroppo spegnendo e che Mons. Cetoloni è andato a trovare”.

“I prossimi impegni del comitato? A breve incontrerò i responsabili delle Commissioni ed i Presidenti per l’analisi di ciò che eventualmente non ha funzionato al meglio e la ricerca dei correttivi. Comunque ho avuto collaboratori validissimi con i quali è stato possibile e affrontare e risolvere tutti i problemi, anche quelli dell’ultim’ora. E più a lunga scadenza, cominciamo a pensare al filo conduttore del Palio 2014, dopo aver valorizzato quest’anno i giovani, e magari ad individuare un artista di elevato livello al quale affidare la realizzazione del panno. Perché il palio dei Somari è aperto a tutti, dai ragazzi ai professionisti”.