Simone Vigni: ‘Statuto Fondazione Mps, riaprire il confronto con il coinvolgimento di tutti’

Simone Vigni

“Ora che lo statuto è stato approvato per imposizione del presidente Mancini, ed in attesa del pronunciamento dell’autorità di vigilanza, è opportuno andare oltre le polemiche elettorali e riflettere insieme sia sui limiti che vanno superati, sia su quelle parti che sono state cambiate anche al di là delle prescrizioni del ministero. Ci sono numerose lacune e molti margini di miglioramento e si può recuperare il coinvolgimento pieno sia del Consiglio comunale che della città”. Simone Vigni, candidato del Pd di Siena in Consiglio comunale, interviene sul nuovo statuto della Fondazione Mps, approvato nei giorni scorsi dalla deputazione generale. “Vanno apprezzati – prosegue Vigni – i deputati che hanno votato contro o che si sono astenuti, e sono del tutti meritevoli di stima anche quelli  che già avevano manifestato forte dissenso ma alla fine hanno approvato il testo per senso di responsabilità”.

Evitata la svendita clamorosa di un patrimonio da sempre legato a Siena. “Il Partito democratico – dice ancora Vigni – ha sollevato per primo il tema della governance in relazione al territorio di riferimento della Fondazione, che è sempre stato e sempre dovrà rimanere Siena. Rivendichiamo dunque il merito di aver evitato quella che sarebbe stata una svendita clamorosa di un patrimonio da sempre legato a Siena. Non sono stati invece colti appieno gli obiettivi indicati dal segretario provinciale del nostro partito, Niccolò Guicciardini, nel suo intervento del 15 aprile scorso. Già nelle prossime settimane sarà opportuno riaprire il confronto attorno a quello che costituisce un passaggio cruciale per la nostra città e il suo territorio”.

Il nuovo Consiglio comunale promuova un confronto aperto con la città. “Un confronto – prosegue Vigni – che dovrà avere come punto di riferimento principale il neoeletto Consiglio comunale, al quale spetterà il compito di coinvolgere tutte le forze e le componenti istituzionali, del mondo delle associazioni, del volontariato, della società civile, le forze economiche e produttive, il protagonismo sociale, le tante competenze e professionalità che possono contribuire a ridisegnare insieme una ‘governance’ più moderna e funzionale per la Fondazione Monte dei Paschi. Spetterà al Consiglio comunale anche stabilire chi e con quali modalità effettuerà le nomine per conto dell’amministrazione comunale. Dal confronto con la città dovranno infine scaturire strumenti concreti con i quali declinare le forme di consultazione e partecipazione delle diverse espressioni del territorio previste nello statuto nonché superare una troppo generica enunciazione del principio di pari opportunità di genere negli organi statutari, che non recepisce le ben più stringenti previsioni della legge sulle quote rosa. Inoltre il regime delle incompatibilità ed ineleggibilità individuato nel nuovo statuto non tiene conto delle diverse attribuzioni e competenze fra la deputazione generale, che ha prevalentemente funzioni di indirizzo, e la deputazione amministratrice, che ha un ruolo più tecnico. Una riflessione più approfondita con la previsione di regimi differenziati di incompatibilità ed ineleggibilità per i due organi – conclude Vigni –  avrebbe potuto assicurare allo stesso tempo un’idonea rappresentanza degli interessi del nostro territorio e l’apporto di una pluralità di competenze ed esperienze”.