Siena cambia: ‘Stiamo chiarendo i termini del disastro’

Bruno Valentini

Alla devastazione economica si aggiunge quella morale. Il declino senese non è solo effetto della crisi nazionale e quasi ogni giorno è segnato da notizie allarmanti sull’impoverimento del territorio. Le recenti primarie del centrosinistra per il sindaco di Siena si sono svolte nella sostanziale indifferenza della città, confermando la gravità dell’emergenza politica scoppiata quasi un anno fa con l’implosione della maggioranza ed il lungo commissariamento del Comune.

Mentre si stanno progressivamente chiarendo i termini del disastro del MPS, emergono responsabilità personali e politiche ma si profila anche il rischio della sottrazione definitiva del MPS al territorio senese, soprattutto se gli azionisti rinunceranno al proprio ruolo di indirizzo e controllo continuando a conferire una delega in bianco all’attuale Consiglio di Amministrazione. Sul profilo amministrativo e penale delle responsabilità di vecchi e nuovi amministratori è giusto che indaghi e si pronunci prima possibile chi ne ha la competenza chiedendo conto degli incalcolabili danni procurati alla collettività, non solo a Siena.

C’è comunque una classe dirigente compromessa, il cui massimo rappresentante è Franco Ceccuzzi, che non può cavarsela con una generica autocritica e la riproposizione dello slogan della discontinuità. Mussari non è stato allontanato da Banca MPS ma se ne è andato al termine del suo secondo mandato diventando presidente dell’ABI e ricevendo il plauso di chi oggi lo scarica ( “Un riconoscimento meritato per il lavoro fatto a Siena prima alla guida della seconda Fondazione bancaria italiana e ora della Banca Mps, terzo gruppo creditizio nazionale”, furono le parole dell’allora onorevole Franco Ceccuzzi). La stessa Deputazione Amministratrice della Fondazione, controllata dagli Enti Locali, è ancora lì e solo adesso sembra pensare alle azioni di responsabilità. Ci sono ancora in giro molti sodali che sono corresponsabili e che dovrebbero trarne rapidamente le dovute conseguenze anche per restituire a Siena ed alla politica la possibilità di rigenerarsi, di recuperare serenità e moralità. Persino il vertice del Pd nazionale dovrebbe, a nostro parere, marcare in modo netto la distanza dalle torbide vicende finanziarie senesi, che sono seguite con attenzione dall’opinione pubblica italiana. Noi di Siena Cambia non siamo animati da interessi personali e ci mettiamo a disposizione della città per un progetto di trasparenza e di innovazione, che ci liberi dall’abbraccio soffocante della vecchio modo di fare politica, con uomini buoni per tutte le stagioni.

 

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