Serve subito un progetto di sviluppo dell’Azienda Ospedaliera

Franco Ceccuzzi

Aggiornare sia il Piano attuativo ospedaliero che il Programma di Attuazione Annuale sulla base delle numerose e circostanziate osservazioni di merito formulate. Sono queste, in estrema sintesi, le esigenze che emergono dal documento votato all’unanimità dalla Conferenza aziendale dei sindaci della Provincia di Siena riunitasi ieri, mercoledì 22 febbraio 2012, presso il Comune di Siena, alla presenza del sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, e del direttore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria senese, Paolo Morello Marchese.

L’AOUS manca di un progetto strategico E’ urgente, si legge nel documento “la presentazione di un progetto complessivo di sviluppo dell’Azienda Ospedaliera, nel contesto di Area Vasta, regionale e nazionale. Esso dovrà tenere conto delle risorse professionali e tecniche che sono presenti sul territorio, a partire dall’Università degli Studi e dalle diverse aziende ed esperienze che compongono il polo legato alle scienze della vita, che costituisce un’eccellenza nei settori del farmaceutico e del biomedicale a livello regionale e nazionale”.

Recuperare la centralità dell’AOUS nell’area vasta “L’obiettivo – prosegue il documento – è realizzare politiche di integrazione in grado di sviluppare il comparto ospedaliero dell’Area Vasta, senza indebolire l’ospedale di Siena, ma collocandolo come importante punto di riferimento anche per le province di Arezzo e Grosseto”.

L’integrazione tra l’Azienda Ospedaliera e l’Azienda USL deve essere paritaria “L’integrazione tra AOUSL e USL 7 – si legge nel documento – deve tener conto delle peculiarità delle due realtà e deve essere paritaria, per dare risposte articolate e appropriate ai cittadini e per valorizzare la vicinanza all’utenza di attività come quelle distrettuali o ospedaliere. La rete della provincia di Siena, costituita da Nottola, Campostaggia e Abbadia San Salvatore, rappresenta un patrimonio da tutelare e incrementare, salvaguardando l’autonomia di ciascun presidio, garantendo la circolazione dei professionisti, l’eliminazione di sprechi e l’innalzamento della qualità. Per la città di Siena è sempre importante la risposta di primo livello per la cittadinanza che ha come ospedale di riferimento ‘Le Scotte’”.

Manca una visione dello sviluppo degli spazi “L’Azienda – continua il documento – deve maturare una visione generale dell’organizzazione degli spazi. E’ fondamentale recuperare l’opportunità, perduta, di inserire le necessità di sviluppo immobiliare all’interno del Regolamento Urbanistico. A questo proposito l’avvio delle procedure di variante da parte del Comune di Siena va nella giusta direzione. Occorre realizzare una progettualità che comprenda ogni eventuale sviluppo dell’Azienda e che tenga conto delle sue possibilità di utilizzo per razionalizzare gli spazi e ottimizzare le risorse umane. Per questo è fondamentale che gli spazi interni siano resi funzionali alle operazioni di accreditamento che l’Azienda sta facendo. Tale operazione deve essere accompagnata da un Piano economico, chiaro e puntuale, dove siano evidenziate le risorse già disponibili, quelle da reperire e i tempi di attuazione”.

Più coinvolgimento delle risorse umane e migliorare il “clima interno” “Una delle maggiori criticità riguarda il clima negativo interno all’Azienda. Ciò è stato evidenziato nell’indagine del ‘Laboratorio Management e Sanità 2010’, che ha segnalato come gli indicatori relativi al clima interno e all’assenteismo siano al di sotto di quanto previsto dalla Regione, fatto che non trova riscontro in nessuna delle altre Aziende Ospedaliere Toscane. Il Piano attuativo ospedaliero (Pao) prevede come principio irrinunciabile il coinvolgimento degli operatori e la trasparenza. Occorre che tale principio sia rispettato e che venga tradotto in azioni concrete”.

Trasparenza nell’assegnazione dei compiti e delle funzioni Professionalità, esperienza capacità espresse sono i principi alla base dell’assegnazione dei compiti e delle funzioni. “Dovrà essere data evidenza pubblica – si legge ancora nel documento – degli incarichi assegnati, valorizzando le risorse interne e attraendo dall’esterno professionalità. Tutto questo va coniugato con la razionalizzazione dei primariati, valorizzando le eccellenze già presenti nell’Azienda. E’ necessario, inoltre, un corretto rapporto con il territorio per ridurre la richiesta impropria di servizi, offrendo percorsi lineari sempre più complessi in relazione ai bisogni espressi. Il rapporto, quindi, deve essere con la Usl e con i medici di famiglia, che devono avere una profonda conoscenza dei percorsi ospedalieri integrati con quelli della Usl”.

Partecipazione e trasparenza nelle liste di attesa “Da sempre – continua il documento – la Regione Toscana ha valorizzato la partecipazione dei cittadini, in forma diretta o associata. Anche l’Azienda Ospedaliera è chiamata a promuovere la partecipazione. In quest’ottica va resa trasparente e chiara la modalità di accesso ai servizi e la situazione delle liste di attesa”.

Il Programma Annuale di Attuazione è privo di azioni innovative “Il PAA – è scritto nel documento – risulta una ripetizione di indirizzi di lavoro espressi nei precedenti atti aziendali. E’ necessario approfondire alcuni problematiche quali: le ‘fughe’ della popolazione residente, per comprendere quali siano le specialistiche che i cittadini giudicano inadeguate; la valorizzazione dell’attività dell’Unità Operativa Trapianti; la razionalizzazione a livello di area vasta delle attività di laboratorio; il rilancio della chirurgia e la messa a regime dell’attività di robotica chirurgica. Si ritengono opportune, inoltre, delle osservazioni su alcuni reparti, tra i quali: Ematologia; Ortopedia Ospedaliera; Psichiatria e Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e Pediatria. Occorre inoltre – si legge in chiusura – cooperare con la Direzione Aziendale per attuare gli indirizzi espressi nel documento e avviare un confronto con i Sindacati, i rappresentanti dei medici di famiglia, l’Ordine dei Medici, le Associazioni dei volontariato e le organizzazioni del malato”.