Scotte: nuovo centro reumatologico per la cura della malattia di Bechet

cantarini_lucaNuove possibilità di cura per i pazienti colpiti da malattia di Bechet. Presso l’UOC Reumatologia dell’AOU Senese, diretta dal professor Mauro Galeazzi, è nato il centro dedicato all’attività clinico-ambulatoriale e laboratoristica di ricerca per la malattia di Behcet, sotto il patrocinio di SIMBA Onlus, l’ Associazione Nazionale dei pazienti affetti da tale patologia. Il centro è coordinato dal reumatologo Luca Cantarini, coadiuvato da quattro medici e quattro biologi. “La malattia di Behcet – spiega Cantarini – è una rara malattia infiammatoria cronica, caratterizzata dalla presenza di afte orali e genitali ricorrenti ed infiammazione oculare sotto forma di uveite, ma può colpire anche altri organi ed apparati, quali quello vascolare, gastrointestinale, il sistema nervoso centrale, la cute e le articolazioni”. Per quanto riguarda l’interessamento oculare, il centro si avvarrà della collaborazione dell’oculista Rossella Franceschini, responsabile del Centro Malattie Autoimmuni Oculari. Fondamentale e preziosa la collaborazione con il volontariato. “Simba Onlus – spiega Alessandra Del Bianco, presidente dell’associazione – che fin dalla sua nascita ha lavorato su tutto il territorio nazionale per incentivare la ricerca e la conoscenza della malattia, ha fortemente voluto l’attivazione di questo nuovo servizio nell’area Senese, visto che già da anni l’UOC Reumatologia seguiva molti pazienti. Questo porta la Toscana, insieme ai centri di Firenze, Pisa e Prato, ad essere la regione che accoglie la maggior parte dei pazienti Behcet in Italia”. La collaborazione fra il centro e Simba Onlus, ha portato anche all’organizzazione del IV convegno nazionale sulla malattia di Behcet, che si terrà proprio a Siena il prossimo 18 Ottobre. “Sono felice e orgogliosa del clima di fiducia e di fattiva collaborazione – conclude Alessandra Del Bianco – che si è instaurato con il centro ed i suoi medici. Ciò consentirà di potenziare la qualità dell’assistenza anche incentivando la ricerca sulla malattia, grazie ai fondi raccolti da Simba Onlus e, contemporaneamente, di ridurre le liste di attesa consentendo in questo modo di poter porre diagnosi di malattia nel più breve tempo possibile, elemento fondamentale per poter prevenire eventuali complicanze della malattia”.