Scaramelli: “Abbiamo dimostrato che il Pd è veramente democratico e sa discutere al suo interno”

Stefano Scaramelli - sindaco di Chiusi

Stefano Scaramelli – sindaco di Chiusi

Alla fine non c’è stata nessuna scissione. E le tensioni sono state minori rispetto alle previsioni. Il Paese si appresta a conoscere delle misure il cui intento è quello di diminuire la disoccupazione, raddoppiata in Italia negli ultimi anni. Lunedì sera la direzione nazionale del Partito democratico ha votato a favore del nuovo quadro di regole per il mondo del lavoro proposto dal segretario del partito e premier, Matteo Renzi. Una lunga discussione, iniziata alle ore 17 e terminata alle 22. A seguire il voto: con oltre l’80% dei presenti che ha detto sì al pacchetto di riforme volute dal governo.

Come sempre, era presente nella direzione nazionale del Pd anche il sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli. “Non sono mai mancato alla direzione nazionale – dice Scaramelli –. Per me è un grande onore e una grande responsabilità fare parte di questo organismo. E’ un riconoscimento del lavoro svolto non soltanto da me, ma da tante altre persone in questo territorio”.

Sindaco Scaramelli, che giudizio dà di questa tanto discussa direzione nazionale?

“Ho visto un clima positivo. Eravamo tutti presenti e c’è stata una bella atmosfera. Abbiamo dimostrato che il Partito democratico è una grande forza. E che siamo veramente democratici e sappiamo discutere al nostro interno. Questo non è certo un partito padronale. Ieri c’è stata una grande maggioranza in favore della riforma del mercato del lavoro presentata da Renzi: oltre l’80%, superiore al risultato ottenuto al congresso. Questo dimostra che le nostre idee stanno conquistando anche altri”.

Ma non teme sorprese in Parlamento?

“Tutti i parlamentari del Partito democratico si adegueranno alla decisione presa a maggioranza dalla direzione nazionale del Pd. Noi siamo in questo momento il partito più importante non solamente in Italia, ma in Europa. Naturalmente ci possono essere i distinguo, ma lunedì è emerso che il quadro e l’impianto politico generale della riforma sarà quello”.

Quanto inciderà, a suo avviso, questa riforma nel mercato del lavoro?

“Innanzitutto voglio dire che non si è discusso solamente di articolo 18. Nel pacchetto di riforme si parla di forme di tutela per tutti, di nuove forme di welfare, di opportunità per le donne, di fine delle dimissioni in bianco, di possibilità per i giovani. E’ una riforma generale del mercato del lavoro. Qualcuno invece ha voluto strumentalizzare facendo credere che in questo pacchetto si sia discusso solo di articolo 18. L’obiettivo è rendere questo Paese più moderno e competitivo e in grado di attrarre investimenti. La politica deve occuparsi di come si assumono i lavoratori. La memoria storica va traghettata nel futuro. Finisce la dicotomia padrone-dipendente. I datori di lavoro sono essi stessi lavoratori e hanno voglia di andare avanti e assumere nuove persone. Dobbiamo affrontare i problemi, non solamente fare convegni”.

Come ha vissuto a livello personale gli ultimi giorni e qual è stato il momento più emozionante della giornata di lunedì?

“La bellezza di far parte di questo organismo è che ci si assumono delle responsabilità. Lunedì è stato a mio avviso il voto più importante di questo percorso. Il momento più emozionante è stata la replica finale di Renzi, quando ha dimostrato di volersi portare dietro tutti. Ci accusano, e a volte hanno accusato anche me, di essere intransigenti. Ma non è così. Noi vogliamo veramente bene al nostro partito e vogliamo portarci dietro tutti. Basti guardare a cosa è successo per la Provincia, quando alla fine è stato trovato un accordo all’unanimità. Noi lavoriamo per unire, questa è la nostra sfida. Sempre senza rinnegare le nostre idee”.

Gennaro Groppa

Fonte: Il Corriere di Siena.