Santo Stefano amaro per trenta ocaiole sospese a tempo indeterminato dalla contrada

Sono state sospese a tempo indeterminato le donne della contrada dell’Oca che si erano rivolte alla magistratura per chiedere di poter partecipare a pieno titolo alle attivita’ della contrada. La decisione e’ stata presa all’unanimita’ prima di Natale dagli organismi dirigenti della contrada. Una decisione destinata a provocare forti polemiche che sembravano essersi sopite dopo che la contrada aveva riconosciuto alle donne il diritto di voto nelle assemblee finora riservato solo agli uomini.

“Questa decisione serva per capire che tutto ciò che riguarda le contrade deve risolversi al loro interno”, spiega Antonio Degortes, provicario e responsabile delle pubbliche relazioni dell’Oca. Le donne, continua Degortes, “erano coscienti perfettamente che questo sarebbe stato il risultato finale. Non è una minaccia contro di loro ma una tutela per il futuro, affinchè le discussioni avvengano dentro le contrade e non nei tribunali”.

Indignati gli oltre 400 contradaioli che sostengono queste donne: “La scelta della sedia direttiva – dicono i  contradaioli indignati – va contro ogni principio del diritto e del buonsenso. Danno una mazzata alla possibilità di riconciliarsi con i contradaioli ormai “dispersi” che si sono allontanati. Noi non li riconosciamo come dirigenti dell’Oca e a nostro avviso dovrebbero dimettersi”.