Pronto soccorso del policlinico senese: al via il progetto sperimentale “Lean – Visual Dea”

Partirà a settembre un nuovo progetto sperimentale che coinvolgerà il Pronto Soccorso del policlinico Santa Maria alle Scotte, chiamato “Visual Dea”. Si tratta di un’attenta analisi dei flussi di lavoro degli operatori e delle tipologie e percorsi dei pazienti, con l’obiettivo di individuare punti di forza e punti di debolezza del sistema per proporre aree di miglioramento, partendo dai suggerimenti degli operatori coinvolti. Finanziato dalla Regione Toscana questo tipo di indagine è stata sperimentata con successo anche in altre aziende sanitarie toscane e si basa sul sistema giapponese “Lean”, termine coniato alla fine degli anni ’80 da un gruppo di ricercatori del MIT per descrivere i processi produttivi di una grande azienda giapponese che ha fatto scuola. “E’ un progetto di estrema rilevanza  – spiega il dottor Fulvio Bruni, direttore Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – perché valorizza la struttura e le professionalità esistenti e ci offre l’occasione per rivedere tutte le nostre attività e migliorare il lavoro e l’offerta qualitativa verso gli utenti del pronto soccorso”. Il gruppo di lavoro è coordinato da  Jacopo Guercini, Letizia Bracci, Andrea Biancalani e Giulio Tarditi e coinvolgerà molti operatori del pronto soccorso, per essere poi esteso ad altri settori dell’ospedale. “Ci sono tre punti di forza molto interessanti – prosegue Bruni – l’organizzazione diventa più semplice, al centro del processo organizzativo c’è sempre l’utente e ogni operatore è pienamente coinvolto. Quello che viene valutato è infatti il processo, non l’operatore”. Nella seconda metà di settembre il gruppo di valutatori opererà all’interno del pronto soccorso analizzando tempi e metodi di lavoro muniti di cronometro, foglio e penna, per fare rilevazioni che garantiscano il completo anonimato e la privacy di pazienti e operatori. Terminata la prima fase, verranno identificate le operazioni che generano valore per gli utenti, quelle che non lo generano ma sono necessarie al processo e le attese tecniche. Per queste ultime  verranno realizzati vari interventi di miglioramento con il supporto e le proposte operative dei professionisti sanitari. La fase di analisi si svilupperà in un mese. I risultati saranno valutati in circa tre mesi di lavoro.