Poggibonsi, il commercio lancia l’allarme “ci stanno spegnendo la città”

Qualcuno sta cercando di spegnere Poggibonsi. Ci sono decisioni dall’alto che stanno azzerando di fatto servizi pubblici e imprese private. La città si faccia sentire per opporsi a questo stato di cose. E’ questo il messaggio di sintesi emerso dalla riunione del Direttivo comunale di Confesercenti, due sere fa, durante la quale sono state passate in rassegna le criticità del momento per il centro valdelsano, ed in particolare per il settore Terziario.  Dice Carlo Conforti, Presidente del Direttivo comunale: “gli esercenti guardano con timore alla prospettiva della chiusura del Tribunale di Poggibonsi, a tutt’oggi una realtà vitale nel panorama provinciale Se ciò avvenisse, questo fatto si aggiungerebbe alla chiusura dell’ufficio distaccato della Camera di commercio, già avvenuta recentemente, ed al ridimensionamento in atto per l’Agenzia delle Entrate. Se a questo accostiamo quello che sta avvenendo nelle piccole imprese, soprattutto negli ultimi mesi, ne esce un quadro preoccupante per la nostra città”.

Ciò che sta avvenendo è la progressiva chiusura di tante imprese, ad un ritmo sempre più forte. Un fenomeno su cui incidono molteplici fattori, diversi dei quali tuttavia indotti da scelte compiute su scala nazionale: il calo dei consumi è molto pesante, attenuato solo temporaneamente nel periodo delle festività.   E secondo gli esercenti del Direttivo di Poggibonsi, su questo calo incidono pesantemente le recenti Manovre governative che colpiscono soprattutto i ceti medio-bassi, e le liberalizzazioni che favoriscono sostanzialmente i grandi soggetti: “la figura del commerciante esce vessata dalle deregulation: i consumi non aumentano proporzionalmente all’aumentare degli orari di apertura – aggiunge Conforti – certi provvedimenti favoriscono solo la grande distribuzione che ha i mezzi per forzare il mercato a discapito della piccola. Dispiace anche vedere le associazioni dei consumatori che si  illudono di spuntare risparmi, senza considerare i costi sociali di questo modello commerciale. Sarebbe più dignitoso battersi per restituire ai commercianti che lavorano onestamente la dignità, calpestata da una  caccia all’evasore  che spesso finisce per mettere all’indice anche chi opera in regola.  Oggi più che mai è bene anche ricordare che il piccolo commercio ha anche una funzione di presidio sociale delle città. Annullare questa funzione, per la città di Poggibonsi, assieme alle perdite di nuove funzioni pubbliche, sarebbe particolarmente grave. Crediamo sia opportuno fare quadrato tra istituzioni pubbliche e private per ovviare a questi fenomeni”.