Orlandini: ‘Il centrosinistra fa le primarie anche a Siena. E gli altri?’

Siena

Il centrosinistra ha annunciato che, il 13 gennaio 2013, farà le primarie per individuare il suo candidato a sindaco. E subito sono piovute le critiche. Si è detto che i tempi sono troppo stretti. Si è insinuato che non sarà una gara vera. Si è parlato di scarsa democrazia per le norme che indicano coloro che non potranno partecipare. Necessita, dunque, qualche rapido chiarimento. I tempi erano programmati su una scadenza elettorale fra marzo e aprile. La crisi del governo Monti e il probabile election day a metà febbraio ha portato un forte restringimento. La scusa per cancellare le primarie era servita su un piatto d’argento. Invece sono state mantenute, nella convinzione che la partecipazione sia assolutamente indispensabile. E’ questo il dato politico rilevante, non il mese in meno a disposizione dei candidati.

La competizione è e sarà reale, sia perché Sel e Roformisti non hanno alcuna intenzione di fare da comprimari, sia perché un altro candidato poteva e può ancora uscire dalle file del Pd. La raccolta delle firme necessarie era e rimane aperta per tutti. Le regole ad excludendum (riguardano i consiglieri che hanno provocato la crisi del comune e il suo conseguente commissariamento, i cui effetti, diciamo così, non esaltanti sono sotto gli occhi di tutti; quanti li hanno sostenuti con pubbliche dichiarazioni; quanti siano candidati e firmatari di liste avverse al centrosinistra e quanti lo sono stati negli ultimi sei anni) non hanno trovato la loro motivazione in calcoli numerici (gli esclusi saranno pochissimi), ma in elementi di imprescindibile chiarezza politica. Quello che è accaduto fra gennaio e giugno 2012 costituisce un discrimine. Chi ha anteposto in modo clamoroso e devastante gli interessi personali o di gruppo al bene comune è opportuno che stia fuori.

Infine, una considerazione su uno dei tanti paradossi di cui la politica è piena. A criticare le primarie del centrosinistra sono gruppi e liste che alle primarie non pensano neppure. Per ultimo Alessandro Piccini che si è detto disponibile per correre a nome del “Baricentro civico”. A parte il fatto che una scelta del genere lo pone fuori dalle primarie del centrosinistra anche se non fosse stato fra i consiglieri del Pd che hanno causato la crisi del comune, dove verrà presa la decisone che lo riguarderà? In quali segrete stanze? Ovviamente la domanda vale anche per altri.

Alessandro Orlandini

Membro della direzione comunale Pd Siena