Notte dei fuochi, già delimitata l’area del parco adibita ai falò

Prosegue all’allestimento dell’area che accoglierà i fuochi di San Lucchese. Il 27 aprile, vigilia del Santo Patrono della città, si rinnoverà la tradizione dei ‘fochi’ che quest’anno saranno accesi nell’area di golena del torrente Staggia nel parco “Robert Baden Powell” compreso all’interno del Parco della Magione. L’area è già stata delimitata da appositi cartelli e sarà illuminata da tre torri-faro istallate dalle tre associazioni di volontariato che si occuperanno del servizio sicurezza: Vab, Misericordia e Pubblica Assistenza.

 

Le piazzole saranno individuate da appostiti picchetti predisposti dagli organizzatori dove i ragazzi, veri protagonisti della festa, potranno accendere i fuochi in sicurezza.

 

Tramite apposita informativa sono state ricordate ai ragazzi alcune norme base per la sicurezza: dovranno essere utilizzati esclusivamente materiali legnosi privi di trattamenti chimici e non dovranno essere utilizzati prodotti infiammabili per accendere le cataste (esempio carburanti liquidi o fossili o altri derivati chimici). E’ consigliata la presenza di un adulto per ogni falò acceso dai gruppi di ragazzi.

 

L’iniziativa è realizzata operativamente dall’associazione Amici di Poggibonsi con la collaborazione della scuola media Leonardo da Vinci.

 

“Questa antica usanza – dichiara l’assessore – che si era un po’ affievolita riscontra ogni anno un maggiore entusiasmo, anche quest’anno già percepibile. I ragazzi potranno predisporre le loro cataste e accendere i fuochi in sicurezza nell’area in questione, che è raggiungibile da tutti lungo la pista ciclabile”. Come sempre si esibirà lungo la pista e fino al parco la banda cittadina “La Ginestra”.

 

La tradizione

 

Un tempo i bambini e i ragazzi – divisi in gruppi che corrispondevano ai diversi quartieri della città –si davano da fare per accumulare nelle piazze, lungo le strade e in altri spazi, la legna da ardere, fascine ma anche pezzi di mobili e altri scarti che andavano a formare grandi cataste destinate a bruciare. Il rituale prevedeva una lunga preparazione. E già nei giorni precedenti alla festa la città cominciava a mostrare questi segni dell’attesa con cataste più o meno grandi che spuntavano in ogni luogo. L’obiettivo era quello di arrivare alla vigilia di San Lucchese con la catasta più alta, appiccare il fuoco e fare tardi in attesa di festeggiare il Santo Patrono della città.

 

Questa tradizione si era negli anni affievolita. Otto anni fa, in collaborazione con l’associazione Amici di Poggibonsi e con la scuola media Leonardo da Vinci, l’Amministrazione ha inteso dare nuovo vigore a questa antica usanza. Durante gli ultimi anni si è assistito ad una crescente partecipazione, che ha visto aumentare sia il numero dei fuochi accesi sia quello delle persone. Segno che quest’antica tradizione, molto sentita dai poggibonsesi, è tornata in vigore forte di un nuovo entusiasmo che ha finito per coinvolgere le giovani generazioni, rispondendo in tal modo a quello che era, otto anni fa, l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Comunale.