Monteriggioni – Chiantini: “L’area senese si costruisce distribuendo funzioni”

Monteriggioni

«È in corso la prima tappa prevista dalle normative regionali per la variante urbanistica generale del Comune di Monteriggioni. Entro marzo scadono i termini per i contributi degli altri Enti ed Istituzioni sulla Valutazione Ambientale Strategica che è l’atto iniziale e preventivo.
La legislazione toscana è giustamente attenta e severa, per certi versi farraginosa, nel prevedere studi e analisi senz’altro necessari per evitare errori ambientali o eccessi di cementificazione anche se occorre più elasticità nella revisione degli strumenti urbanistici relativamente ad aspetti e variazioni minime che altrimenti rischiano di bloccare e rallentare lo sviluppo economico».

 

«Pochi giorni fa, per un errore di progettazione di un cancello di una fabbrica già costruita nella zona industriale delle Badesse, realizzato di 9 metri anziché di 11 per il passaggio dei camion, si è dovuto iniziare un altro procedimento, della durata minima di 3 mesi. Queste ed altre non sono norme di tutela paesaggistica, ma di mera complicazione per la vita delle aziende, in un momento di crisi economica straordinaria».

 

«Lo scopo di questa variante generale non è quantitativo, cioè di aggiunta di nuovi volumi rispetto a quelli già previsti, ma di sistemazione ed aggiornamento delle norme, anche in relazione all’evoluzione della legislazione. Si conferma l’ambizione a riqualificare le frazioni del territorio comunale di nascita recente nel contesto della tutela del territorio aperto, della campagna. Cerchiamo norme più semplici e più chiare, che rendano lineare la modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente.

 

«Dal 2007, a Monteriggioni il saldo dei volumi residenziali costruiti è negativo, nel senso che quelli realizzati rappresentano i due terzi di quelli abbattuti, smentendo le accuse di eccesso di cementificazione di coloro che guardano solo a ciò che vedono costruire senza tenere conto di ciò che è stato demolito. La maggior parte degli interventi infatti sono frutto di demolizioni di volumi produttivi non più compatibili con il contesto abitativo, con limiti percentuali al recupero che in molti casi sono stati del 50 per cento e non a parità di volume, come invece si è visto anche a Siena. Nei centri abitati la scelta dell’Amministrazione è quella del rispetto assoluto dei vincoli territoriali del Piano Strutturale, tranne la previsione di una nuova scuola materna a Quercegrossa, evitando qualsiasi sconfinamento fuori dei perimetri urbani e quindi l’apertura di nuovi fronti edificatori, mantenendo la massima tutela nei nuclei storici».

 

«La vera sfida, per Monteriggioni e per gli altri comuni senesi, deve essere un ulteriore passo. Quello di una visione urbanistica che superi gli angusti confini amministrativi con il rilancio di un vero progetto di Area Metropolitana, rimasto sulla carta. Il progetto chiamato Smas è vissuto più sulle scrivanie di alcuni tecnici che nelle volontà dei vari amministratori, più gelosi di proprie autonomie che interessati a una competizione positiva di soluzioni e programmazioni con un forte ruolo autosufficiente e frenante da parte del Capoluogo».

 

«Per competere con le altre municipalità e con gli altri territori toscani, bisogna pensare in termini di un’area metropolitana di circa 100mila abitanti e dalla superficie di circa 800 chilometri quadrati, con una capacità di governo dei processi di insediamento e di attrazione che non si risolve incollando alla città di Siena uno o più quartieri periferici. Il problema non sono i numeri in sé, bensì le funzioni presenti e possibili in un’area, a cominciare dalle aree produttive, che intercettano imprese e lavoro. L’equilibrio urbanistico e della mobilità dell’intera zona senese può essere recuperato solo in una dimensione più ampia, come dimostra il fatto che negli ultimi venti anni il trend demografico di Siena è stato negativo nonostante la grande espansione residenziale, mentre a Monteriggioni e in altri Comuni le nuove case sono state accompagnate da una parallela crescita della popolazione».

 

Adriano Chiantini, assessore all’urbanistica del Comune di Monteriggioni