Montepulciano. Rdb, sindacati preoccupati: “A maggio finisce la cassa integrazione straordinaria”

Rdb lavoratori a Montepulciano

Rdb lavoratori a Montepulciano

Dopo le feste natalizie una rappresentanza di lavoratori dell’ormai ex Rdb di Montepulciano ha scelto di tornare nuovamente davanti ai cancelli dello stabilimento. Visto l’approssimarsi del 29 maggio, data in cui senza ulteriori proroghe potrebbe finire il mandato dei commissari e di conseguenza la cassa integrazione straordinaria, crescono le preoccupazioni sul futuro occupazionale dei circa 70 dipendenti ed è sempre più concreto lo spettro della mobilità. “Dagli incontri nazionali – spiegano la Fillea Cgil e la Filca Cisl senesi – è emerso che con la gestione commissariale il gruppo Rdb ha ripreso l’attività con buoni risultati rimettendo al lavoro circa 180 lavoratori degli oltre 600 rimasti e raggiungendo un fatturato di oltre 20 ml di euro, ma purtroppo (come ormai chiaro da tempo) senza alcuna prospettiva per lo stabilimento poliziano, dato che non è più nelle disponibilità dell’azienda. Da alcuni rumors cittadini – proseguono le sigle sindacali – e dai contatti che insieme alle istituzioni continuiamo ad avere con la precedente gestione dello stabilimento, emerge comunque l’idea di un progetto che potrebbe coinvolgere anche il sito produttivo di Montepulciano, infatti è ormai di dominio pubblico la notizia della nascita di un’azienda denominata Centro che, organizzata dalla precedente gestione, avrebbe a disposizione tutto il know-how e l’attrezzatura necessaria (grazie all’opera eccezionale dei lavoratori che attraverso gli oltre 280 giorni di presidio permanente hanno evitato la smantellamento dello stabilimento), nonché la manodopera specializzata. I risultati raggiunti dalla gestione commissariale di Rdb con commesse importanti anche nel centro Italia, la nascita della nuova azienda, Centro, che punterebbe a prodotti eccellenti con particolari innovazioni e sicurezze rispetto all’antisismica, la facilità della collocazione dell’impiantistica e la gestione delle acque reflue, danno il segnale che ci può essere un nuovo inizio ed hanno riacceso le speranze”. La presenza dei lavoratori davanti ai cancelli è nata quindi per voler tenere sempre accesa l’attenzione sulla loro situazione, anche se non c’è più l’accampamento con tenda e roulottes perché non incombe il pericolo dello smantellamento ed il presidio si limita alle ore mattutine. “Speriamo – concludono i sindacati – che arrivino presto, magari già alla fine di questa settimana, notizie rassicuranti che evitino ai lavoratori di dover passare altri giorni all’addiaccio”.