Massimo Vedovelli è il nuovo assessore alla Cultura del Comune di Siena

Massimo Vedovelli, già rettore dell’Università per stranieri di Siena, è il nuovo assessore alla cultura del Comune di Siena.

 

A presentarlo ufficialmente, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Berlinghieri, il sindaco Bruno Valentini. <<Una figura di rilievo nel mondo intellettuale e sociale della nostra città, in grado di “guardare” e interagire con tutte le realtà presenti, e sviluppare intorno alla cultura un modello economico-sociale, capace di generare turismo sostenibile, rispettoso della città>>.

 

L’obiettivo intorno al quale ruotano le proposte che hanno fatto superare il primo importante traguardo per la candidatura di Siena a capitale europea della cultura 2019 è stato di << non limitarsi a distribuire eventi e cultura – come ha evidenziato il primo cittadino – bensì produrla e il professor Vedovelli ha le capacità intellettuali e manageriali per recuperare, al meglio, la governance pubblica dei processi e delle proposte dei privati, in un dialogo aperto e in sintonia con i cittadini>>.

 

E Massimo Vedovelli, 60 anni, genitori di Perugia e romano di nascita, si è dichiarato <<Onorato per l’incarico ricevuto in una città che amo profondamente, e che è tra le più importanti d’Italia>>. Pur riconoscendo la difficoltà del compito, e il non facile momento economico, l’ex rettore (professore ordinario in didattica delle lingue moderne, eletto al vertice dell’Università per stranieri per la prima volta nel 2004 e rieletto per il quadriennio 2008-2012), e con un ricco curriculum professionale ha già ben chiara la filosofia di scelte sulle quali incentrare il suo assessorato. Oltre agli eventi e alla conservazione del patrimonio, una terza via, capace di superare i limiti che queste due scelte presentano: “bruciare la città” senza lasciare radici e allontanare i pubblici da beni mummificati su se stessi.

 

Per Vedovelli si dovrà: <<Puntare sui valori culturali, perché Siena è il paradigma dell’Italia, e puntare su tali valori è l’unica via per uscire dalla crisi. In questo panorama la città deve essere la prima destinataria delle nostre azioni, facendo crescere i livelli culturali della popolazione e trasformando questi valori, questo patrimonio culturale in opportunità lavorativa>>. L’assessore nel riportare i recenti dati che vedono l’Italia al primo posto, per beni culturali e siti UNESCO, ma all’ultimo posto in un’indagine effettuata dall’OCSE su 24 Paesi per quanto riguarda competenze culturali di base, ha ricordato che a Siena, come da dati forniti della Camera di Commercio, l’unico comparto che ha tenuto è proprio quello culturale. <<Un’industria culturale in cui investire, capace però di rendersi accessibile anche a coloro che per vari motivi hanno problemi. Un dovere di etica civile, tanto più in una città di storica accoglienza come Siena>>. <<Adesso ha concluso – non possiamo permetterci sbagli. Dobbiamo serrare le fila al nostro interno e costruire un percorso che attui da subito il progetto Siena Capitale della cultura e che dia lavoro e crescita>>.