L’intero intervento di Gabriello Mancini all’assemblea degli azionisti Mps

Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione, Signor Amministratore Delegato, Signori Consiglieri, Signor Presidente del Collegio Sindacale e Signori Sindaci, Signori Azionisti, gentili ospiti.

Ci troviamo oggi a commentare le vicende gestionali di un anno estremamente complesso e difficoltoso per il sistema economico-finanziario mondiale e nazionale, e particolarmente problematico per la Banca Monte dei Paschi di Siena.

L’Ente che io rappresento, nelle precedenti Assemblee dei Soci ha sempre richiesto agli amministratori uno sforzo affinché la Banca proseguisse nel proprio processo di consolidamento patrimoniale e ritornasse velocemente alla produzione di utile. Questo bilancio, che si pone a conclusione di un percorso ed all’inizio di un nuovo cammino, deve pertanto essere valutato anche in relazione agli obiettivi che l’azionista di riferimento ha sempre posto all’attenzione degli amministratori.

In tal senso la Fondazione – preannunciando il proprio voto favorevole all’approvazione del bilancio d’esercizio e consolidato 2012 del Gruppo Mps – manifesta la propria preoccupazione per il pesante risultato espresso dal Conto Economico 2012 ed anche per la perdurante complessità ed incertezza dello scenario nel quale la Banca si trova ad operare, incertezza legata in particolar modo all’esito del confronto con la Commissione Europea per il suo definitivo benestare all’emissione dei cosiddetti “Monti Bond”. Ciò non ci impedisce di rilevare alcuni risultati raggiunti  tra cui sottolineiamo, oltre a quelli noti di natura straordinaria (emissione nel primo trimestre 2013 dei “Nuovi strumenti finanziari” governativi), quelli di natura gestionale quali: il rinnovamento del management; il forte impegno per la revisione del bilancio della Banca; le verifiche contabili sul portafoglio finanziario; la rinnovata attenzione alla qualità degli attivi e l’avviata strategia di disinvestimento selettivo. Azioni che hanno consentito di raggiungere i requisiti EBA e di rafforzare significativamente il patrimonio di vigilanza, definendo anche una solida base di partenza per il futuro.

L’impegno nel conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale ha portato alcune positive evidenze, seppur parziali ed iniziali, in termini di risultati commerciali, con un aumento delle quote di mercato di bancassurance, un incremento delle commissioni sul risparmio gestito e il “riprezzamento” del portafoglio prestiti.

Il management ha inoltre profuso un ingente sforzo nella gestione del personale e nella ristrutturazione organizzativa avviata attraverso processi di gestione attiva delle risorse umane basati su decisioni dolorose e coraggiose ma necessarie, che hanno accompagnato il processo di razionalizzazione del personale anche con una ottimizzazione del numero dei dirigenti. Sottolineiamo al riguardo anche le scelte effettuate nell’ambito delle politiche di remunerazione del personale e delle indennità di carica, legate ad uno scenario economico-finanziario avverso ed alle difficoltà sofferte dal Gruppo, ed attuate grazie al senso di responsabilità dimostrato dai dipendenti della Banca.

Come già rilevato in altre occasioni, siamo convinti che l’attaccamento e l’identità dei dipendenti rappresentino un elemento fondamentale ed imprescindibile per il rilancio della Banca, che dovrà passare attraverso opportuni percorsi che riconoscano e valorizzino il merito e le competenze presenti all’interno del Gruppo.

La dimostrazione si è avuta anche negli ultimi mesi, durante i quali proprio grazie al lavoro ed alla dedizione dei dipendenti è stato evitato un irreversibile deterioramento del rapporto di fiducia tra clientela e Banca che, nell’ambito della terribile crisi generale già in atto, poteva essere generato dai recenti, noti accadimenti e dai relativi attacchi speculativi e mediatici che, anche in maniera strumentale, hanno interessato la Banca.

Ci aspettiamo, ora, che tutte le attività in fase di implementazione consentano di attivare il tanto auspicato rilancio del Gruppo e di centrare gli obiettivi attesi nei tempi indicati. Come detto anche dagli stessi vertici della Banca, il consuntivo 2012 ha rappresentato lo spartiacque definitivo tra il “vecchio” e il “nuovo” corso. Adesso quindi, pur consapevoli della crisi congiunturale in atto, attendiamo concretamente i primi riflessi delle misure varate; il raggiungimento degli obiettivi del Piano è infatti vitale sia per il mantenimento dell’indipendenza strategica della Banca che per il futuro della Fondazione. Non possono essere quindi ipotizzati né consentiti disallineamenti o ritardi.

In tal senso chiediamo che venga completato il percorso di ottimizzazione dell’assetto e della governance di Gruppo, attraverso la riorganizzazione in corso e l’annunciata chiusura degli sportelli che rientrano all’interno del processo di gestione e riduzione dei costi la cui conclusione è prevista entro il 2013.

Confidiamo che in futuro, oltre all’efficienza gestionale legata ad un ridimensionamento delle spese, si punti anche all’incremento dell’efficacia attraverso una decisa focalizzazione sul proprio core business, il recupero della redditività da ottenere anche sul fronte dei ricavi, nonché il potenziamento del front office per fornire pronte risposte alla clientela alla quale deve essere assicurata la massima centralità.

La Fondazione continuerà, quindi, a svolgere il proprio ruolo di azionista, monitorando tutte le scelte che saranno adottate dalla Banca per migliorare la capacità di generare valore per gli azionisti. Vigilerà affinché tutti gli obiettivi attesi vengano raggiunti nei tempi indicati, se non in anticipo, al fine di poter garantire ed assicurare quel cambio di passo da tempo atteso e necessario per incrementare il valore economico della Banca.

La Fondazione proseguirà inoltre ad operare sempre con l’intento di preservare l’indipendenza strategica della Banca e, compatibilmente con i nuovi scenari, di salvaguardare lo storico legame con il territorio.

Agli amministratori e in primis al Presidente Alessandro Profumo, all’Amministratore Delegato Fabrizio Viola, ai sindaci, e a tutto il personale del Monte, rivolgo quindi gli auguri di buon lavoro, continuando ad assicurare l’appoggio convinto della Fondazione per le difficili sfide da affrontare in futuro.

Gabriello Mancini

Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena