Lettera di Enrico Tucci sulla capitale europea della cultura

Enrico Tucci

Enrico Tucci

Carissimi Prof. Sacco e Dott. Valentini, ci rivolgiamo a voi per il ruolo strategico che rivestite, rispettivamente di Direttore di Candidatura e di Presidente del comitato sostenitori, nell’ambito della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una brusca ed opportuna accelerazione nel percorso verso la candidatura, con la chiusura del bando per la figura strategica del Direttore Artistico e la consegna del bid book al Ministero con la allegra carica dei 501 per le strade di Roma. La cosa più importante però la abbiamo appresa dalla voce del governatore toscano Enrico Rossi in occasione della recente presentazione fiorentina della candidatura, come candidatura di tutta la Regione Toscana. Sono in arrivo per Siena, da parte della Regione, fondi per 40 milioni di euro con uno stanziamento complessivo che arriverà a 70 milioni di euro per la realizzazione dei progetti che costituiscono il “nocciolo duro” della candidatura. Si pensa poi di poter attrarre fondi privati per un importo fino a due volte tanto. Ripetutamente Sacco, in privato e in pubblico, ultimamente nel suo intervento alla Festa Democratica di qualche giorni fa, ha illustrato come saranno gestite queste ingenti risorse, con la costituzione di una apposita Fondazione sottoposta al rigido controllo dell’Europa, in caso di vittoria. Meno chiaro è cosa accadrà se non vinceremo, anche perché si è ripetutamente dichiarato di voler comunque portare a realizzazione i principali progetti, evidentemente con fondi regionali. Tra le righe in questi mesi si è infatti capito che i 40 milioni della Regione arriveranno comunque, che si vinca o si perda.
A questo punto, per anticipare una volta tanto i professionisti del sospetto e scoraggiare malevole illazioni, peraltro ampiamente giustificate dalle note vicende del passato, chiediamo pubblicamente a Sacco e Valentini di illustrare quanto prima alla comunità con che modalità saranno gestiti i finanziamenti ed i progetti nel caso che Siena non diventi Capitale Europea della Cultura.
Progetti e finanziamenti comunque strategici per il rilancio di Siena, a nostro avviso anche occasione imperdibile per un nuovo patto tra amministratori e cittadini, improntato alla trasparenza, alla condivisione, alla verifica dei risultati.