La Provincia di domani: martedì 31 gennaio Consiglio provinciale aperto, in contemporanea con tutti i Consigli d’Italia

Si terrà martedì 31 gennaio, in contemporanea con i 107 Consigli provinciali d’Italia, una seduta aperta straordinaria del Consiglio provinciale di Siena per discutere insieme a cittadini, dipendenti, parti sociali, forze economiche, associazioni e istituzioni locali del futuro delle Province. L’approvazione in Parlamento, il 28 dicembre scorso, della legge di conversione del decreto legge 201/2011, prefigura infatti uno svuotamento dell’istituzione Provincia, fino alla sua scomparsa. La giornata di mobilitazione, promossa dall’Assemblea dell’Upi (Unione Province d’Italia) vuole essere un momento di riflessione e dibattito, ma soprattutto un’occasione per informare – a partire da cifre e dati – sui reali costi delle Province, sui servizi resi ai cittadini, sull’utilità e il valore di questa istituzione e sull’inconsistenza dei risparmi che deriverebbero dal suo superamento.

 

Ad aprire la seduta monotematica, intitolata “La Provincia di domani: quale futuro per le Terre di Siena”, sarà il presidente del Consiglio provinciale di Siena, Riccardo Burresi. Nel corso del Consiglio aperto sono previsti, tra gli altri, anche gli interventi di Paolo Carrozza, ordinario presso la Scuola Sant’Anna di Pisa e coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Upi-Toscana e di Romano Benini, giurista ed esperto di politiche del lavoro. “La modifica delle Province – spiega il presidente del Consiglio provinciale di Siena, Riccardo Burresi – per come si profila ad oggi, non porterà risparmi, ma si limiterà solo a una redistribuzione di competenze e costi tra altre istituzioni locali, perché le funzioni assunte oggi dalle Province dovranno comunque essere espletate. Ci vorrà ancora un soggetto che faccia la manutenzione delle strade, che verifichi la sicurezza delle scuole, che coordini le politiche di formazione. Credo sia giusto che quel soggetto sia eletto nel territorio, dai cittadini che ci vivono e lavorano, e non in un lontano ufficio regionale, magari attraverso un super direttore con un super stipendio”. “Ci auguriamo – conclude il presidente del Consiglio provinciale – che la seduta straordinaria del 31 gennaio possa essere partecipata e aperta ai contributi di tutti”.