La piazza che fu di Pia adesso è delle banche

Piazza Tolomei

Una banca, una banca e un’altra banca. E’ la conformazione ormai assunta da una delle più storiche piazze di Siena, quella dei Tolomei. E’ uno dei luoghi più frequentati e amati dai senesi. La lupa (ormai da tempo ingabbiata per l’evidente crepa sulla colonna), simbolo cittadino e statua che sovrasta e “fa da guardia” a questo luogo, è da generazioni uno dei punti di ritrovo di giovani e meno giovani, come dimostra una delle foto in bianco e nero che pubblichiamo in queste pagine. E’ purtroppo anche un luogo di cronaca, come tutti quei posti dove la gente vive la città. Nell’agosto del 2010 il dramma: un pezzo del balcone che sovrasta la banca Toscana crollò proprio mentre si stava svolgendo la cena della prova generale della contrada della Civetta. Morì Alain Emphoux, cittadino di Avignone venuto a Siena proprio per rinsaldare il gemellaggio tra la città del Palio e la storica località transalpina. La notizia fece il giro d’Italia, rimbalzando su tutti i telegiornali e i massimi quotidiani nazionali. Il dolore a Siena fu forte. Il ponteggio che regge il balcone, a un anno e mezzo di distanza dalla tragedia, è ancora lì a ricordare questa ferita: vi rimarrà, dicono, fino a quando l’inchiesta non sarà conclusa.

Piazza Tolomei

E poi il novembre scorso, quando in città si diffuse la notizia della morte dell’omino dorato, il polacco Michel Lewandowski che da più di un lustro aveva scelto Siena come sede abituale della sua performance artistica. Il mimo venuto dall’est europeo viveva a pochi passi da qui, in via dei Rossi, e nella casa presa in affitto ha purtroppo trovato la sua ultima ora. Ma tutti, senesi e non, lo associavano proprio a piazza Tolomei dove, accanto all’ingresso della Cassa di Risparmio di Firenze, sostava per ore praticamente ogni giorno con il suo travestimento e con la sua telecamera dorata. Alla notizia della sua morte decine e decine di persone si sono riversate proprio in Piazza Tolomei, portando fiori, lumini, candele per ricordare Michel. Piazza dei Tolomei per alcuni giorni tornò ad essere il centro della “vita sentimentale” senese, tanta tristezza si respirava nel passaggio in questo storico e frequentatissimo luogo.

Piazza Tolomei in una foto d'epoca

Il più antico Tra l’altro Palazzo Tolomei è il più antico edificio privato rimasto intatto in città. Costruito ai primi del Duecento e facente parte dell’antico Castellare della famiglia Tolomei, fu distrutto dopo la metà dello stesso secolo ad opera dei ghibellini di Provenzano Salvani dopo l’esilio imposto ai Tolomei. Ma l’edificio venne successivamente ricostruito. Ne ha vissute altre, di tribolate vicende: un incendio nel 1277 e il grave terremoto che colpì Siena nel 1798 intaccarono il palazzo come la chiesa di San Cristoforo che vi si trova di fronte.

Oggi Luogo di storia e di storie, luogo anche di cultura cittadina. Il luogo dove, si dice, per alcuni anni visse anche la Pia dei Tolomei narrata da Dante, quella che poi morì uccisa dal marito in un castello in Maremma. Per molti anni, e torniamo ai giorni nostri, questo è stato anche il luogo del cinema Moderno. Uno dei molti (anni fa) cinema senesi, un luogo tanto frequentato e nel quale sono stati proiettate pellicole importanti. Un luogo quindi di sogni e di speranze. Ma i tempi cambiano, le abitudini mutano. Al cinema non si va più come un tempo. I film si guardano a casa, sui canali della tv satellitare o del digitale terrestre. E i cinema chiudono. Ed ecco che anche nel luogo dell’ex Moderno troverà posto la filiale di una banca, l’Unicredit un tempo retta da Alessandro Profumo, prossimo presidente di Mps. Dentro il palazzo nasceranno anche alcune abitazioni. E’ il terzo istituto bancario presente nelle mura che circondano la piazza, dopo la già citata Cassa di Risparmio di Firenze (gruppo Intesa) e la Banca Toscana (gruppo Mps). Anni fa c’era anche la Bnl, che ha poi traslocato. I lavori sono iniziati. E con loro sono partite anche le malinconie su luoghi e posti passati che non ci sono più e che hanno lasciato spazio soltanto ai ricordi.

Gennaro Groppa