La luce come linguaggio espressivo, Giovanni Ozzola a “StARTers”

La luce come materia per la formulazione della propria visione, l’interesse per lo spazio tridimensionale al centro di un lavoro che si sviluppa come ricerca sull’immagine mentale e l’essenza del soggetto.

E’ la poetica di Giovanni Ozzola, artista italiano che martedì 1 ottobre alle 18 sarà il protagonista del quarto appuntamento della stagione autunnale di “StARTers – Assaggi d’arte”, il calendario di chiacchierate con artisti e personalità internazionali del mondo dell’arte promosso dal Siena Art Institute (via Tommaso Pendola, 37 – ingresso libero).

Fiorentino, attualmente basato tra Prato e Bordeaux, Ozzola condividerà con il pubblico di “StARTers” il suo percorso artistico, che l’ha portato, fin da giovanissimo, ad esporre in numerosi musei, gallerie e centri d’arte italiani e internazionali, dal CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze al MART di Rovereto, dal Chelsea Art Museum di New York allo Sharjah Maraya Art Center di Dubai, da Galleria Continua di San Gimignano / Beijing / Le Moulin al Mori Museum di Tokyo. Molti anche i riconoscimenti che gli sono stati assegnati: tra questi, il “Premio Cairo” (2011) e il “Talent Prize” (2010).

L’incontro con Giovanni Ozzola è organizzato in collaborazione con l’associazione Culture Attive di San Gimignano e con Galleria Continua.

StARTers” proseguirà martedì 8 ottobre con un nuovo appuntamento che vedrà protagonista il compositore Francesco Oliveto.

Il calendario completo degli appuntamenti in programma fino a dicembre è consultabile sul sito del Siena Art Institute, www.sienaart.org.Per le presentazioni in italiano di tutta la stagione autunnale di “StARTers” sarà fornito, su prenotazione con due settimane di anticipo all’indirizzo office@sienaart.org, un servizio di interpretariato in Lis (Lingua dei Segni Italiana): una scelta che testimonia la vocazione del Siena Art Institute per la piena accessibilità delle sue iniziative alla comunità sorda.

GIOVANNI OZZOLA

Nato nel 1982 a Firenze, attualmente vive e lavora tra Prato e Bordeaux.Dopo alcuni anni trascorsi a Londra, nel 2001 ritorna in Italia dove comincia a sviluppare un proprio percorso artistico che lo porta, nello stesso anno, a partecipare alla mostra “Happiness. A Survival Guide for Art and Life”, a cura di David Elliott e Pier Luigi Tazzi, al Mori Art Museum di Tokyo. Da quel momento, la sua attenzione si concentra sulla luce come materia per la formulazione della propria visione. Definisce come centro del suo lavoro l’interesse per lo spazio tridimensionale e la luce, sviluppa una ricerca sull’immagine mentale e l’essenza del soggetto.

Numerosi gli spazi espositivi in Italia e all’estero che hanno accolto mostre di Giovanni Ozzola. Tra questi: CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; MART, Rovereto; Chelsea Art Museum, New York; Sharjah Maraya Art Center, Dubai; Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN Museo d’Arte, Nuoro; Museo Pecci, Prato; Mori Museum, Tokyo; Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; Waseda University, Tokyo; Centre d’Art Bastille, Grenoble; Schunck-Glaspaleis, Herleen; Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz; GC.AC, Monfalcone; ViaFarini DOCVA, Milano; Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro Galleria Civica G. Segantini, Trento, Institut Culturel Bernard Magrez, Bordeaux, Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, Pistoia.

Tra i premi ricevuti, il “Premio Terna” (2008), il “Talent Prize” (2010) e il “Premio Cairo” (2011).