Kuzmanovic: “Le prossime amministrazioni dovranno avere al centro il tema delle politiche giovanili”

Sergio Kuzmanovic

Sergio Kuzmanovic

“Se vogliamo restituire ai giovani la speranza nel futuro è necessario che si mettano in atto politiche giovanili all’altezza delle sfide dei nostri tempi. Per questo chiediamo che ogni amministrazione, anche nel nostro territorio, preveda, a partire dal prossimo mandato una delega alle politiche giovanili, e che si impegni costantemente su questo fronte e sappia tenere alta l’attenzione sui temi che stanno più a cuore delle giovani generazioni”. Con queste parole Sergio Kuzmanovic, segretario provinciale dei Giovani democratici senesi interviene sul tema delle politiche giovanili a poco più di un mese dalle elezioni amministrative.

“In queste settimane – prosegue Kuzmanovic – sono numerosi i giovani democratici che si stanno mobilitando per dare un contributo significativo al centrosinistra in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee. Noi consideriamo le politiche giovanili come una priorità,  da cui passano valori come quelli dell’aggregazione, della crescita, dell’attaccamento maggiore al bene comune e alla solidarietà. Il contesto che stiamo vivendo e la scarsa importanza data a questo tema, ci ha convinto ancora di più del fatto che, a partire dalle prossime elezioni amministrative, tutti i comuni debbano avere la delega alle politiche giovanili e, dove non è possibile avere un assessore, crediamo che serva almeno un consigliere con tale delega”.
“Il futuro – continua Kuzmanovic – si costruisce soprattutto con la capacità di trasformare il consenso in forza utile al cambiamento della società, in forza capace di dare coraggio ai giovani che sono consapevoli, più di chiunque altro, di avere un futuro peggiore di quello dei propri padri. Un Paese che ostacola un ricambio generazionale non può che enfatizzare nei giovani una sentimento di lontananza dalle istituzioni, che solo in parte è fisiologico. Va evidenziato che le energie creative dei giovani possono essere liberate solo all’interno di un contesto riformatore, di coinvolgimento e lungimiranza. Lungimiranza che, solo per fare un esempio, significa attenzione verso le realtà più piccole che corrono il rischio di trasformarsi in quartieri dormitorio che non offrono alcuna prospettiva di socialità per le giovani generazioni. I giovani sono un soggetto in continuo cambiamento: cambiano le aspettative, i bisogni, gli interlocutori, i sistemi di comunicazione e le tipologie aggregative. Per investire al meglio nei cittadini del domani si deve necessariamente ripartire dai giovani di oggi”.