Il sindaco Bozzi: ‘Villa Chigi, la Sansedoni agisca’

Roberto Bozzi – sindaco di Castelnuovo Berardenga

Sindaco di Castelnuovo Roberto Bozzi, Villa Chigi attende una sistemazione.
“E’ verissimo. E’ l’unica cosa del mio mandato che mi sento di non aver portato a termine. Villa Chigi è di proprietà della Sansedoni, che negli ultimi anni ha presentato progetti poco credibili per il rilancio e lo sviluppo della Villa che sarebbe molto importante per Castelnuovo”.
A suo avviso cosa potrebbe nascere a Villa Chigi?
“Potrebbe essere un punto di formazione e di approfondimento sullo sviluppo sostenibile, legato anche ai temi e alle questioni del turismo e della agricoltura. Oppure potrebbe essere una struttura turistico-ricettiva di pregio anche legata alla musica dato che i più grandi musicisti del ‘900 sono passati da qui. Noi chiediamo un impegno straordinario della Sansedoni per definire un progetto di rilancio per un bene che è tra i più importanti dell’intera provincia di Siena. Ogni anno spendiamo in manutenzione e già adesso nei fine settimana la Villa Chigi viene visitata, arrivando già in queste condizioni a 4-5mila visite all’anno. Pensiamo quindi a quello che potrebbe essere una volta messa a regime”.
Sindaco, ci sono novità per la riqualificazione dell’Acqua Borra?
“Il primo bando, che forse era troppo complesso e aveva tempi stretti, è andato deserto. Entro l’anno ci sarà il nuovo bando di concessione dell’area: l’obiettivo è rilanciare un’area e un’acqua di cui si parlava già nei documenti del 1600. Sembra che ci siano molti imprenditori interessati: chi vorrebbe farci un luogo per eventi culturali o musicali, chi vorrebbe farci una sorta di fattoria didattica. Noi speriamo che il bando vada a buon fine e che dal 2014 ci sia un gestore per far nuovamente fruire dell’Acqua Borra residenti e visitatori”.
Quale futuro vede per Castelnuovo?
“Intanto mi faccia parlare delle circa 60 associazioni che sono presenti sul territorio. Sono una ricchezza per noi. Alcuni eventi sono organizzati dal Comune, ma tantissimi altri sono ad opera delle associazioni. Le prospettive per il nostro comune sono nell’agricoltura di qualità, vino ed olio, e nel turismo. Sarà cruciale un progetto di riposizionamento di marketing territoriale. Il nome Chianti è noto nel mondo: tutti i Comuni dell’area potrebbero organizzare insieme fiere internazionali o un calendario unico di eventi. Stiamo lavorando con le nuove tecnologie per una App Chianti. Con il superamento delle Province la sinergia tra i Comuni di area sarà cruciale. Il futuro passa dalla promozione. Castelnuovo è l’unico comune del senese ad essere città slow (e il sindaco Bozzi è vice presidente nazionale di Città slow, ndr), siamo bandiera arancione dal 2004. Tutto questo conta e porta benefici turistici: nonostante la crisi il turismo a Castelnuovo va bene, ma si può fare ancora di più e meglio. Il turismo va organizzato meglio con imprese e associazioni di categoria. I giovani che hanno una mentalità aperta e conoscono le lingue devono rimboccarsi le maniche, dobbiamo offrire più servizi ai visitatori e sfruttare il trekking, la bicicletta, le escursioni a cavallo”.
Come stanno le imprese del territorio?
“Le imprese turistiche soffrono la crisi, soprattutto per il mercato dei visitatori italiani. Le imprese agricole vanno meglio perché esportano e l’estero paga, a differenza dell’Italia. Nel nostro territorio ci sono molti bravi imprenditori che promuovo i loro prodotti e, così facendo, contemporaneamente promuovono il territorio”.
Parlava di sinergie tra comuni del territorio: a che punto siamo su questo fronte?
“Con il sindaco di Siena Bruno Valentini c’è adesso una maggiore volontà di aprirsi al territorio. Con noi Siena può aprirsi al Chianti, un’area fondamentale. Ci fu durante il primo mandato Cenni un’apertura per lo Smas, ma la montagna partorì un topolino. Poi è mancata la continuità. Siena può e deve essere leader dei comuni limitrofi, non padrone ma comunque punto di riferimento importante. Propongo entro l’anno di fare gli Stati generali dello Smas per pensare ad una base comune per l’assetto del territorio da un punto di vista economico, sociale ed ambientale. E pensare poi a fare e sviluppare sinergie e servizi associati: penso, ad esempio, alla Polizia municipale. Con le sinergie è anche più facile accedere a finanziamenti europei. Siena deve guardare al futuro, mi sembra che invece ultimamente si stia con la testa rivolta al passato a pensare troppo a problematiche relative solo a questioni di potere personale. Ma vorrei parlare anche di alcuni accorgimenti che sono molto importanti per il risparmio”.
Prego.
“Abbiamo dato vita a due casine dell’acqua, una a Castelnuovo e una a Quercegrossa, che hanno dato la possibilità di risparmiare circa 4mila chili di plastica all’anno. Con il protocollo informatico adottato dal Comune risparmiamo il 90% di carta rispetto al passato. E sulle linee telefoniche abbiamo avuto un risparmio di 10mila euro all’anno. Magari sono piccole cose, ma sono piccoli passi a mio avviso importanti”.
Sindaco, come si immagina il futuro del territorio senese?
“Mi immagino un territorio con forti radici nel passato e nelle tradizioni e che sappia valorizzare il grande patrimonio artistico e insieme valorizzare commercio, turismo, artigianato, agricoltura di qualità. Ma dovremo tutti essere bravi ad aprirci al nuovo, i giovani dovranno intraprendere nuove strade e mettersi in discussione. La crisi sta mordendo, agli incontri settimanali con i cittadini sono in tanti a chiedermi una casa ed un lavoro. Per fortuna in questo territorio abbiamo una solida rete di associazioni e di relazioni sociali che fanno molto e aiutano chi è in difficoltà. Siamo comunque tutti in attesa che gli imprenditori sappiano ripensare il futuro. L’amministrazione pubblica dovrà creare le condizioni affinché le imprese possano operare al meglio. In Italia, purtroppo, c’è ancora troppa burocrazia”.
Come sta a suo avviso il Pd senese?
“Dobbiamo smettere di ragionare di regole e di equilibri interni e parlare invece di progetti e di cose da fare. Serve una progettazione, è cruciale adesso che non ci saranno più le Province. Serve una Siena grande e una grande Siena. Le troppe discussioni hanno allontanato la partecipazione. Nei circoli si parla troppo di accordi e di formalismi: tutto questo allontana i cittadini”.
E’ vera la voce che anche lei sarebbe in corsa per la segreteria provinciale del partito?
“Credo che l’attuale dirigenza del nostro partito abbia mostrato dei limiti. Seppur giovane ha avuto a mio avviso un’impostazione vecchia. Per quanto mi riguarda io potrei essere disponibile a mettermi a disposizione del mio partito dopo l’esperienza accumulata in questi dieci anni da sindaco”.

Gennaro Groppa

(dal Corriere di Siena)