Il radiodramma protagonista a Montepulciano

Montepulciano

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La suggestione della radio, che affida il racconto esclusivamente al suono, trasferita sul palcoscenico. A tentare l’intrigante operazione è l’Arteatro Gruppo di Montepulciano, una delle compagnie di base più longeve ed attrezzate del territorio che, per festeggiare i trenta anni di attività, propone l’iniziativa “Guardiamoli alla radio”. E dall’immensa produzione dello strumento di comunicazione per eccellenza, gli arteatranti hanno scelto il genere a loro più affine, il radiodramma.
Il radiodramma ha conosciuto la punta più alta della sua evoluzione nel dopoguerra, prima dell’avvento della televisione. Si trattava di un testo teatrale scritto espressamente per la radio in cui i dialoghi, la musica e gli effetti sonori aiutavano l’ascoltatore a seguire la storia. Sotto la guida di Franco Romani, regista e scenografo di lungo corso, animatore anche del Bruscello poliziano, la rappresentazione rimarrà fedele al linguaggio radiofonico arricchita però con elementi scenici, primo tra tutti uno studio, ricostruito con grande cura. Altro elemento in comune tra radiodramma tradizionale e trasposizione teatrale, la “diretta” che mantiene quindi vivo il legame tra la vicenda e l’ascoltatore/spettatore. Tre le serate in programma, tutte al CantinoneArte Teatri, struttura che si trova nel cuore del centro storico di Montepulciano, nelle ex-scuderie del Conservatorio San Girolamo; si inizia venerdì 17 gennaio, alle 21.15 con La Panne di Friedrich Dürrenmatt, mirabile esempio di un rovesciamento di situazione nei confronti del concetto di giustizia. Sotto la guida di Romani, e con le musiche eseguite al pianoforte dal Maestro Alessio Tiezzi, si avvicenderanno sulla scena Giovanna Vivarelli, Stefano Bernardini, Alessandro Zazzaretta, Franco Rossi, Giorgia Dell’Erba, Marco Giannotti, Stefano Banini, Gianni Minasi, Paolo Parissi e Franco Capitini. L’Arteatro Gruppo ha iniziato la serie di iniziative per festeggiare i suoi trenta anni di attività con L’opera da tre soldi di Brecht e Weill, portata in scena a metà dicembre ed inserita, fuori abbonamento, nel cartellone invernale del Teatro Poliziano. La compagnia ha brillantemente superato la difficile prova – che ha visto impegnate oltre sessanta persone, tra attori ed orchestra – come dimostra la presenza del pubblico che ha affollato il Poliziano per entrambe le rappresentazioni.