Pd, la direzione provinciale: ‘L’azione dei dissidenti ha calpestato l’interesse generale, loro non possono stare nel partito’

consiglio comunale

“Il Partito democratico di Siena in questo momento deve rilanciare una forte attività politica che dia a tutto il territorio un nuovo progetto di crescita. Per fare ciò, abbiamo bisogno di un partito rinnovato, forte e coeso, fatto di persone che si riconoscono e incarnano i valori fondanti del Partito democratico”. Inizia così il documento del Pd provinciale approvato quasi all’unanimità dalla direzione di ieri, venerdì 8 giugno.

“Durante l’ultimo consiglio comunale di Siena – si legge ancora nel documento – sette consiglieri del nostro partito hanno votato per l’ennesima volta contro la maggioranza elettorale uscita dalle urne. Un fatto estremamente grave, soprattutto alla luce di un voto contrario a quella manovra di assestamento di bilancio portata avanti con lungimiranza dal sindaco Franco Ceccuzzi e dalla giunta comunale, con la quale sarebbero stati messi in sicurezza posti di lavoro e servizi sociali fondamentali per la vita dei cittadini senesi. La direzione provinciale esprime la propria vicinanza e sostegno al sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, apprezzandone la coerenza, il coraggio, lo spirito di servizio e un disinteresse non comune di questi tempi nello svolgimento di un lavoro per la città portato avanti grazie anche a quei membri della giunta comunale e del nostro gruppo consiliare a Siena che hanno interpretato e sostenuto al meglio il mandato elettorale assegnato dai cittadini. La direzione apprezza e condivide, inoltre, il lavoro svolto in questi mesi dal capogruppo Massimo Bianchi, dal partito di Siena e dal segretario dell’Unione comunale di Siena, Giulio Carli”.

“La direzione provinciale del Pd di Siena – prosegue il documento – considera irreversibile il percorso di serietà amministrativa e discontinuità volto a trasformare il Comune in un luogo aperto e centrale nella vita di Siena. Un lavoro che la nostra direzione apporova e ritiene necessario proiettare nel futuro. I consiglieri comunali Giovanni Bazzini, Anna Gioia, Luca Guideri, Giancarlo Meacci, Lucio Pace, Alessandro Piccini e Gianluca Ranieri, con la loro azione, hanno portato al commissariamento del Comune, privando Siena e tutto il territorio di un’essenziale guida istituzionale e politica forte e autorevole. La loro azione ha calpestato l’interesse generale della comunità senese in nome di questioni particolari e ha cercato, senza successo, di ribaltare la realtà dei fatti trincerandosi dietro deboli tecnicismi, mettendo, così, a rischio importanti progetti di crescita e numerosi servizi essenziali per i cittadini e per tutto il territorio. Non è stata, inoltre, smentita in nessun modo, da parte dei consiglieri, l’esistenza di una mozione di sfiducia da loro promossa e firmata insieme alle opposizioni contro il sindaco di Siena. L’esistenza di tale mozione è stata, inoltre, confermata in sede di consiglio comunale da un consigliere delle liste civiche, senza, ancora una volta, trovare alcuna smentita”.

“Queste persone – si legge ancora nel documento – hanno cercato di fermare quel cambiamento e quella discontinuità perfettamente incarnati dall’azione del sindaco Franco Ceccuzzi, richiesta dai cittadini, prevista dal programma del centrosinistra e necessaria per affrontare la difficile situazione sociale ed economica che si trova ad attraversare Siena, come del resto tutto il nostro Paese. Quello dei sette consiglieri, quindi, rappresenta un modo di fare politica incompatibile con la nostra organizzazione e con i valori fondanti del Partito democratico. Per questo motivo, ribadendo la nostra piena fiducia negli organismi di garanzia competenti, la direzione ritiene che queste persone non siano conciliabili con ruoli di rappresentanza politica per il Pd e non possano più rappresentare il nostro partito in istituzioni e liste elettorali, allontanandosi dal progetto politico del Partito democratico. Per questo, la direzione provinciale auspica una rapida decisione degli organismi di garanzia a partire dalla richiesta di sospensione cautelare dagli incarichi di partito, come richiesto dall’esposto presentato dai segretari regionale, provinciale e comunale e dal capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Siena, su mandato della direzione provinciale del 20 maggio scorso”.

“Nonostante i numerosi inviti – continua il documento – e le diverse sollecitazioni della scorsa direzione provinciale, il presidente del consiglio regionale della Toscana, Alberto Monaci, non ha mai preso le distanze dall’azione portata avanti dai consiglieri in questione e ha marcato una leadership verso questo gruppo di persone sostenendo, dall’alto del suo ruolo istituzionale, il loro comportamento anche nelle stesse ore in cui si stava svolgendo il consiglio comunale di Siena. La direzione ritiene gravissimo un tale comportamento e chiede al Pd toscano e al gruppo del Pd in Regione di aprire le opportune riflessioni rispetto al ruolo di Alberto Monaci nel Consiglio Regionale della Toscana. È per questo che la direzione esprime un forte apprezzamento e una totale condivisione per la relazione del presidente Simone Bezzini che, nello scorso consiglio provinciale, ha toccato in modo estremamente lucido e puntuale gli obiettivi fondamentali da perseguire”.

“La relazione del presidente Simone Bezzini – conclude il documento – getta le basi per un cambio di passo e una riflessione importante sulla riforma dello Statuto della Fondazione e sul concetto di controllo, partendo da un’analisi delle criticità del passato e parlando dei primi segnali di rinnovamento avvenuti anche attraverso le scelte sul consiglio di amministrazione di Banca Mps prese a maggioranza dalla Fondazione Mps, nonostante il parere contrario del presidente Gabriello Mancini, che, in Fondazione dall’inizio degli anni Duemila e presidente dal 2006, ha partecipato e governato in prima persona le scelte degli ultimi dieci anni. Una decisione che, di fatto, porta il presidente della Fondazione a non poter più rappresentare la nuova pagina della storia senese. È per questo che chiediamo al presidente un atto di responsabilità, prendendo coscienza della nuova fase appena inaugurata e in forte evoluzione e cambiamento. In questo contesto, la direzione ritiene grave l’azione di due consiglieri del Pd in consiglio provinciale che si sono astenuti sul voto alla relazione del presidente, il quale sta portando avanti con forza una fase di cambiamento per la Provincia di Siena. La direzione provinciale, appreso della volontà del segretario provinciale Elisa Meloni di dimettersi dal suo incarico, vuole esprimere il più sentito ringraziamento per lo spirito di servizio e la passione politica dimostrati in questi anni, certamente non facili, per il nostro Paese e per le nostre comunità”.