I ‘dissidenti’ del Pd: ‘Con un blitz si cerca di impedire la nostra partecipazione, violato il codice etico’

consiglio comunale

“Da una parte del Pd di Siena sono state messe in atto forzature che violano lo Statuto e il Codice Etico del partito in vista dell’elezione del nuovo segretario provinciale. Con un blitz notturno si cerca di impedire la legittima partecipazione di iscritti e aderenti alle decisioni democratiche del nostro partito”. E’ quanto dichiara in una nota un gruppo di iscritti del Pd di Siena, annunciando di aver presentato un ricorso urgente alla Commissione territoriale di garanzia del Pd di Siena a seguito dell’ultima riunione dell’assemblea provinciale del 20 giugno e in vista della prossima convocazione prevista per il 27 giugno.

Nello specifico, si legge nel ricorso, viene chiesto “l’annullamento della delibera assunta in data 20 giugno 2012 dall’Assemblea territoriale PD di Siena concernente la convocazione per il giorno 27 giugno di seduta del medesimo organo finalizzata all’elezione del segretario territoriale del PD ai sensi dell’articolo 10 coma 7 dello Statuto regionale del PD della Toscana”.

Il ricorso riporta nel dettaglio i motivi della richiesta di annullamento:

“Violazione dell’articolo 12 (L’assemblea territoriale) comma 6 dello Statuto regionale del PD della Toscana, relativamente al rispetto della maggioranza qualificata. Violazione dell’articolo 1 (Principi della democrazia interna) comma 8 dello Statuto del Partito Democratico, relativamente al principio di ‘contendibilità’ delle candidature e degli incarichi. Violazione dell’articolo 2 (Soggetti fondamentali della vita democratica del Partito) comma 5 lettera a) dello Statuto del Partito Democratico, relativamente al diritto degli iscritti e delle iscritte di ‘partecipare all’elezione diretta dei segretari e delle assemblee ai livelli territoriali inferiori a quello regionale’. Violazione dell’articolo 4 (leale collaborazione e sostegno alla vita del partito), comma 3 del Codice Etico del Partito Democratico, relativamente all’obbligo per le donne e gli uomini del PD di favorire il coinvolgimento degli aderenti nella vita del Partito”.

“Il Pd deve essere un partito aperto e plurale – dichiara il gruppo di iscritti Pd – che attraverso la sintesi e il confronto propone ai cittadini una vera cultura di governo. La chiusura, le forzature, le violazioni regolamentari, le esclusioni non appartengono alla cultura democratica e rischiano di minare irreparabilmente la scommessa che tutti abbiamo fatto nel 2007 fondando il Pd e andando oltre i precedenti partiti di provenienza. Chi punta a dividere, mette a rischio il progetto del Pd”.