I cuperliani: ‘Ridare valore agli iscritti. Un cammino verso un partito-comunità’

Gianni Cuperlo

Negli ultimi trent’anni abbiamo osservato la società evolversi continuamente nonostante uno stallo istituzionale e politico che ha soffocato molte delle nostre energie: un dibattito relegato solamente agli show televisivi, un confronto sociale in cui vince chi urla di più.

Con questo contorno mi sono ritrovata a scegliere di fare politica come dovere sociale, come finestra da cui far vedere ai miei coetanei che costruire un altro mondo doveva essere possibile ed, anzi, lo era se ci fossimo impegnati sul serio. Sono ormai anni che milito attivamente nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici rimanendo fedele all’idea che ognuno di noi possa cambiare, a suo modo, la società e il mondo in tutta la sua complessità.

Non sarò, tuttavia, così ingenua dal dire che la politica è sempre bella e come la vorremmo: d’altronde nessun ambito è mai perfettamente bello o scevro da altre implicazioni; eppure la buona politica, che non è solo bella, è quella che mi ha spinto ad impegnarmi ancor oggi in un congresso che si prospettava deludente e che sembrava non dar spazio al confronto delle idee. Ed in questo congresso io ho scelto la piattaforma che potesse realmente farmi sentire rappresentata e che potesse essere più vicina alla mia idea di Partito Democratico: per questi motivi ho scelto la proposta di Gianni Cuperlo.

L’ho scelta perché ha ridato valore agli iscritti con un documento che potesse essere discusso, integrato o modificato attraverso il confronto con gli altri; l’ho scelta perché ha messo al centro il tema del partito comunità ed unità, ha messo al centro il tema delle donne e del cambiamento, senza illuderci che la rivoluzione anagrafica potesse prescindere da quella ideale. Ha messo in evidenza il tema dell’istruzione e della coesione sociale, proponendoci un partito che torni ad essere luogo di formazione culturale e sociale come era in precedenza.

Con queste idee abbiamo deciso di raccogliere questa sfida a Siena, impegnandoci a rivoluzionare con soluzioni nuove i problemi che ci portiamo avanti da tempo: proviamo a rendere la formazione universitaria più utile al nostro territorio accompagnandola a esperienze formative nelle nostre aziende che ci potranno rendere ancora una provincia d’eccellenza. Investire sul territorio significa soprattutto investire sui suoi saperi, sul suo capitale umano: mettiamo in collegamento le Facoltà Universitarie con esperienze formative nella Banca e nei numerosi musei che ci sono nelle nostre cittadine, non relegando i giovani ad un ruolo secondario o come commessi o come segretari, ma rendendoli protagonisti di nuove soluzioni, di nuove idee e, finalmente, lasciandogli assumere le proprie responsabilità.

Io credo che si debba lottare per le battaglie in cui si crede ma soprattutto che si debba imparare a collaborare: iniziamo a dare spazio alle giovani voci negli ambiti che ci vedranno protagonisti, cominciamo a prestare attenzione a tutte le forze dentro al nostro partito perché deve esserci sinergia tra chi ha già tracciato parte del cammino e chi si mette in viaggio solo adesso; proviamo ad allargare il nostro sguardo a chi non ha più la forza di parlare perché il nostro compito sociale è ancora stare dalla parte dei più deboli. Ed infine, proviamo davvero ad ascoltarci tutti con umiltà perché se non saremo capaci di ascoltare non potremo più essere partito.

La politica è la passione che deve tornare ad animare i nostri cuori e per questo voglio chiedere ai nostri elettori di scegliere, anche, con il cuore. 

Il nostro segretario nazionale dovrà dare nuova forma e struttura al partito, dovrà costruirne un’identità che sia sintesi di tutta la storia del centro-sinistra degli ultimi anni ma che sappia vedere lontano; dovrà essere un segretario a tempo pieno, che con rispetto si rapporta agli iscritti e con dedizione porti i nostri valori in una società che cambia ma che mantiene ancora saldo il bisogno della sinistra. Non confondiamo il bisogno di un partito che definisce la via da percorrere tutti insieme, con l’illusione che per vincere si debba solo essere nuovi perché come scrisse un grande pensatore: “l’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva”, e oggi abbiamo il dovere di mostrare l’importanza del Partito Democratico tutto, oltre ogni abbaglio.

Valeria Donato, coordinatrice provinciale “Siena per Cuperlo”