Guido Sani: ‘Il sindaco deve pretendere che ospedale e Università funzionino meglio’

Scotte

Ormai sessantacinquenne, sono più libero ed ho pensato di dedicare parte del mio tempo ai problemi della città, senza avere mire particolari o pensare a carriere sfolgoranti, se non l’ambizione di mettermi a disposizione dei miei concittadini.

Sono professore ordinario, ormai da vent’anni, ma non per questo penso di sapere tutto. Avendo fatto ricerca e lavorato in vari ambienti italiani ed esteri, penso di aver acquisito una certa esperienza che potrebbe servire la mia città e di poter dire qualcosa, soprattutto nel campo dell’Università e dell’Azienda ospedaliera.

La prima cosa che voglio affermare con chiarezza è che il Sindaco deve pretendere che Università ed Ospedale funzionino al meglio, ma non deve intervenire nelle scelte tecniche del Rettore e del Direttore generale che sono l’uno eletto e l’altro scelto per dirigere le due istituzioni.

Caso mai può aiutare a smentire due aspetti paradossali: da una parte ci sono i senesi che pensano di essere costantemente penalizzati rispetto a Firenze e Pisa, dall’altra la Regione che pensa che con i senesi non ci si può ragionare perché vogliono fare come gli pare perché tanto c’è (c’era) il Monte.

In tempi di vacche magre, sia per Siena che per la Regione, tutti devono capire che la Toscana va considerata come un unico agglomerato di 3 milioni e mezzo di abitanti (quindi nemmeno troppo grande) che può competere con il mondo solo se funziona come un unicum ed in particolare se l’Università e la Sanità funzionano come un sistema integrato. L’interesse di tutti, in questo caso, sarà che ogni parte del sistema funzioni al meglio e che la concorrenza avvenga sul piano della qualità. Il Sindaco e l’amministrazione comunale in questo senso possono fare molto.

Entrando in problemi più specifici, credo che all’Ospedale vada riservato il compito della cura, ma quando si cura vuol dire che la malattia è già arrivata mentre molto si deve e si può fare nel campo della prevenzione.

Bisogna spostare l’attenzione al territorio irrobustendo ed integrando maggiormente l’azione dell’Azienda territoriale con quella dei medici di medicina generale e delle associazioni di volontariato che già ora svolgono un’azione importantissima (Pubblica assistenza, Misericordia, Lega tumori ecc.).

Bisogna poi aver ben presente che la prevenzione primaria spesso si basa sul modificare stili di vita ed abitudini alimentari ottenendo così grossi risultati con poco impegno economico. E’ dimostrato che in una popolazione che abitualmente compie un passeggiata di cinque km in un’ora (vuol dire un passo un po’ svelto ma facilmente fattibile) sei giorni la settimana, si riduce del 30/% il consumo di farmaci antipertensivi.

Immaginate da questa semplice manovra il vantaggio in termini di salute ed il risparmio per il sistema sanitario. Lo stesso dicasi per la dieta, capace da sola di ridurre l’incidenza dei tumori, per non parlare dei clamorosi effetti benefici dell’abolizione del fumo. Sono risultati eccezionali che si possono raggiungere attraverso campagne di informazione che inizino fin dalla scuola primaria ed attraverso percorsi di formazione di gruppi che stimolino l’applicazione dei principi teorici.

Una battaglia sulla prevenzione primaria delle malattie è il minimo che bisogna attendersi da un assessore comunale alla sanità ed il tessuto sociale di questa città, da sempre esempio di associazionismo e mescolamento sociale spontaneo, è particolarmente adatto per queste iniziative.

Guido Sani, candidato nella lista Siena Cambia per Bruno Valentini Sindaco al Consiglio comunale di Siena