Festa dell’Abbadia Nuova nella contrada del Nicchio

La Nobile Contrada del Nicchio dà inizio nel proprio rione, a partire da venerdì 18 maggio e fino a domenica 20, alla Festa all’Abbadia Nuova, appuntamento ormai giunto alla sua quarta edizione, in cui trovano spazio varie attività. La festa ha origini antiche: ne troviamo traccia nel “Diario Senese” di Gerolamo Gigli che nel 1723 la descriveva come “Giorno consacrato alle palme dei S.S. Giacomo e Filippo Apostoli. Festa alle Monache di S. Chiara dove il Pubblico manda lib. 12 di cera e l’Arte de’ Vasai va con offerta simile. Quivi era già un Monastero, che diceasi la Badia Nuova. Festa alla chiesa della Contrada del Nicchio”.

 

Promuovendo la festa, il Nicchio intende non tanto farne una rievocazione storica, quanto piuttosto rinnovare, in chiave moderna, la celebrazione dell’Arte dei Vasai che fiorì nel suo rione. Un’arte, quella del vasaio, feconda di spunti, capace di sottolineare, in chiave simbolica, un aspetto trascurato della vita di contrada: l’operosità creativa, eredità di un tempo in cui la città albergava nelle sue strade centinaia di botteghe di artigiani e di artisti.

 

 

 

La Festa si articola in diversi eventi di carattere rituale, culturale e popolare, tra loro collegati con l’intento di perseguire più di una finalità ed ha luogo, grazie alla disponibilità del Comando del 186° Reggimento ‘Folgore’, prevalentemente nei bellissimi spazi della caserma Santa Chiara, dove sorgeva l’Abbadia Nuova da cui il Nicchio trasse le sue origini. Si comincia venerdì 18 maggio alle ore 18.00, nell’Oratorio di San Gaetano, con il conferimento della medaglia “Antica Arte dei Vasai” ai Maestri Paolo e Paola Staccioli, artisti fiorentini che si sono imposti presto, per eleganza e originalità, nel panorama artistico non più solamente locale, ma nazionale. Con questo atto, il Nicchio si pone l’obiettivo di stimolare l’interesse della città verso un’arte che a Siena ebbe grandi momenti e nel contempo dare prova, oltre la cerchia delle mura e lontano dai giorni del Palio tanto celebrati dai media, della civiltà delle nostre contrade.

 

Al conferimento del premio farà seguito l’inaugurazione di una serie di mostre, che rimarranno aperte al pubblico anche nei giorni successivi. Esse sono:

 

– la mostra personale dei maestri premiati: “Il Guerriero e la Farfalla”

 

– la mostra “Ceramica Fiorita”, una mostra collettiva di opere di 65 artisti contemporanei.

 

– una mostra (omaggio a Montelupo) di ceramiche storiche del Museo di Montelupo Fiorentino.

 

– una mostra delle opere degli allievi dell’Istituto d’Arte e Liceo Artistico “Duccio di Boninsegna” di Siena, che fornirà un’occasione per valorizzare i nostri giovani e farli partecipi di altre importanti realtà.

 

La mattina di sabato Giovanni Maffucci terrà un seminario sul tema “La ceramica primitiva”, cui farà seguito la presentazione dell’Architetto Giovanni Tomasone sul tema “Idee per un futuro del complesso di Santa Chiara”.

 

 

 

Durante le giornate di sabato e domenica, avrà luogo

 

– mostra mercato di ceramiche e prodotti artigianali, tra questi, anche alcune opere dei detenuti del vicino carcere, insieme ad altre realizzate dalla Contrada e dagli ospiti del “Centro Mimosa” e de “La Lunga Gioventù”.

 

– mostra mercato di piante e fiori

 

– visite guidate alle mostre e i monumenti dell’Abbadia Nuova

 

Tornianti e maestri animeranno l’evento, dando a tutti la possibilità di realizzare personali ceramiche estemporanee.

 

 

 

Inoltre dalle ore 18.00 alle ore 24.00, nelle giornate di venerdì e sabato, apertura della Val di Pania con stand gastronomici (pizza, braceria, primi piatti) e Rendez Vous Musicale dei gruppi delle contrade di Siena.

 

 

 

Alle 10:30 di domenica 20 maggio, nella caserma di Santa Chiara, la Contrada riprenderà la tradizione delle offerte all’immagine della Beata Vergine e dei S.S. Giacomo e Filippo che fu degli antichi vasai.

 

 

 

A conclusione della festa, alle ore 18.00 presso la Chiesa di Santo Spirito, concerto dell’Unione Corale Senese “Ettore Bastianini” diretto da Francesca Lazzeroni con la partecipazione del Tenore Altero Mensi. Al pianoforte Elina Yanchenko.