Eugenio Neri: ‘Voglio restituire speranza a chi ha paura’

Eugenio Neri

E’ con slancio ed entusiasmo che mi sono appassionato a questa campagna elettorale a Sindaco della nostra amata Siena: chi mi conosce sa che le cose difficili non mi intimidiscono e sono proprio le sfide che offrono l’occasione per mettere alla prova se stessi e le proprie sicurezze. A chi non mi conosce posso presentarmi semplicemente attraverso la mia esperienza lavorativa e la mia credibilità, caratteristiche che da sempre ho messo al servizio della mia città verso la quale nutro sincero amore e attaccamento . Non ho mai potuto immaginare né il mio lavoro, né la mia vita, in un luogo lontano da Siena e sono certo che siamo in molti a condividere questo sentimento. Nascere qua lo considero un privilegio così come l’avere avuto la possibilità di vivere e lavorarci. Privilegio che continuo a vedere come tale anche in questi tempi di incertezza e di generale preoccupazione per il futuro della nostra città. E’ stato proprio il progressivo sgretolamento di tutte le nostre storiche istituzioni, un tempo veri gioielli, e la voglia di contribuire a preservare ciò che ne è rimasto che mi ha spinto a rimettermi in gioco e a metterci la faccia, convinto come sono che non sia più il tempo di guardare succedere le cose, ma di provare efficacemente a cambiarle. Con entusiasmo ho accettato un progetto politico e con altrettanto entusiasmo sono stato ripagato : entusiasmo che trovo nella gente che mi incontra per strada o che mi contatta per manifestarmi la sua speranza di cambiamento e la sua voglia di voltare pagina. Un vecchio detto dei cenciaioli senesi diceva: ‘amor con amor si ripaga’ ed io ho intenzione di metterci il cuore e la coscienza , la scienza e tutto il coraggio di cui sono capace. Questo è il mio primo impegno. Credo in una città ed in una società che sappia dialogare, essere libera e rispettosa delle idee altrui, e di questo mi faccio garante così come della correttezza dei toni, da parte mia , durante questa campagna elettorale che si preannuncia lunga ed aspra. Non ho mai creduto che governare una comunità volesse dire esercitare il potere con autoritarismo. Nelle mie intenzioni non c’è e non ci sarà mai questo modo di pensare. Chi avrà idee diverse dalle mie non sarà un nemico da ‘ghettizzare’, ma un’occasione di confronto e di crescita. Quella stessa crescita che oggi occorre per rilanciare Siena soprattutto in questo delicato momento in cui la creazione di un nuovo modello che poggi le sue radici sulla preparazione e sull’apertura ai contributi di tutti non è più rimandabile Non credo che saranno sfide facili tuttavia con la buona volontà e con il dialogo si potranno mantenere le nostre priorità , ovvero un futuro per i nostri figli , un clima di sereno confronto civile, una legalità diffusa e radicata . Un rinascimento non può nascere senza una reale libertà di espressione ed una sostanziale trasparenza di cui questa città ha urgente bisogno. La libertà individuale ed il dialogo permettono di rompere l’isolamento, porre in prospettiva i problemi , condividere le soluzioni, ed in ultima analisi, vivere meglio come individui e come comunità.

L’ospedale, luogo in cui lavoro, rappresenta un osservatorio particolare e privilegiato dove disagio e preoccupazione si manifestano forse con più evidenza. Si nota l’inquietudine per una rete di sicurezza sociale che via via diviene sempre più fragile, l’ansia ed un crescente pessimismo sull’avvenire proprio e delle future generazioni, l’apprensione per una diffusa fragilità economica che minaccia il benessere e la dignità dei nostri anziani, dei giovani e delle famiglie. Accanto a questo però salta agli occhi la solitudine nelle preoccupazioni specie di alcune categorie di persone, quelle più deboli: c’è paura nella nostra società e c’è anche il timore di esprimerla questa paura. Tutto ciò comprime la persona ed ecco che questo disagio si moltiplica minacciando la speranza. E dove non c’è speranza il rischio di infiltrazioni pericolose è alle porte. Ed è di speranza e di impegni che abbiamo bisogno, non di sogni e promesse, non di luoghi comuni: non ora, non in queste elezioni, non in questo momento della città.

Lascio apposta per ultime due parole sulla mia coalizione con la quale abbiamo iniziato questa avventura.

Con loro ho condiviso un progetto nato da un’ esperienza di legalità cominciata in Consiglio Comunale su un atto pubblico che non poteva e non doveva porsi al di fuori della Legge. E’ un’esperienza per molti di questi dolorosa, lacerante , perché ha richiesto loro una scelta tra coscienza e ragion di parte . Sono convinto però che per tutti loro – senza i quali questo confronto elettorale non sarebbe possibile – la scelta morale sia stata semplice. A loro mi rivolgo con il cuore e con l’entusiasmo di chi è pronto a mettersi ancora una volta in discussione per crescere e per credere ad un avvenire civile , come civile è la nostra storia. Chi vorrà unirsi a questo progetto troverà braccia aperte e tanto tanto entusiasmo.