Emergenza idrica, scatta il piano di coordinamento della Regione

Scatta in Regione il coordinamento delle azioni e degli interventi per far fronte all’emergenza idrica ormai in atto da tempo anche in Toscana. Da un nuovo impulso alle opere già finanziate per ridurre i rischi di carenza idrica, a un regolamento regionale che ottimizzi l’uso dell’acqua, fino alle azioni urgenti per avere una gestione ottimale delle risorse di Montedoglio e un coordinamento delle Autorità di bacino, delle Province e dei gestori del servizio idrico integrato per monitorare la situazione: sono questi, in estrema sintesi, i punti del programma che la Regione ha approntato per superare i rischi di carenza di approvvigionamento idropotabile.

 

E’ stata insediata una commissione composta da Regione, Province, Ato, Arpat, Autorità di bacino e gestori che avrà il compito di varare una serie di iniziative per ottimizzare l’uso delle risorse disponibili e monitorare l’evoluzione della situazione.

 

Le recenti e pur abbondanti nevicate sono state un elemento sicuramente positivo, ma ad oggi non hanno modificato sostanzialmente il quadro di siccità, considerando che di norma ad ogni 10 cm di neve corrisponde un apporto di pioggia pari a circa 1 cm, e dunque anche i 100 cm di neve registrati come punta massima in zone localizzate del territorio regionale, hanno contribuito abbastanza poco al raggiungimento del valore atteso di piovosità media.

 

Di fatto il 2011 è stato un anno decisamente secco dove è piovuto molto meno del normale – circa il 40% in meno su scala dell’ intera regione- specialmente nei mesi di gennaio, aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre, i mesi tra i più secchi di sempre. E infatti, l’invaso di Bilancino, che ha un volume massimo di 69 milioni di metri cubi di acqua, si trova al momento a 37 milioni, l’invaso di Montedoglio, da un massimo di 72 milioni, al momento è a quota 29 milioni con soli 19 milioni utilizzabili; l’invaso di Cerventosa (Cortona) è esaurito da dicembre, all’invaso di Astrone (Chianciano) rimane acqua per soli 3 mesi e l’Arno ha un deflusso sostenuto quasi esclusivamente dai rilasci da Bilancino Levane e La Penna.

 

“Qualora perduri l’attuale situazione di scarsissima piovosità – commenta l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – oltre che gestire e coordinare gli interventi, dovremmo assumere decisioni per razionalizzare le residue risorse idriche in tempi congrui. Dato poi che la riduzione della piovosità è l’effetto dei cambiamenti climatici, stiamo comunque sviluppando politiche di adattamento oltre che di contrasto”.

 

Il programma punto per punto:

 

– La delibera di Giunta regionale 39/2012, emanata d’intesa con la Regione Umbria, ha definito le azioni urgenti per l’ottimale gestione delle risorse idriche invasate in Montedoglio con, tra le altre cose, una serie di informazioni agli agricoltori sulla necessità di ottimizzare l’uso delle risorse ai fini irrigui. Le Province, che stanno incontrando le associazioni degli agricoltori, li informeranno che non sono al momento prevedibili aumenti di dotazioni idriche rispetto al 2011 e dunque d0vranno definre un piano colturale coerente con le dotazioni prevedibili.

 

– Sarà definito un programma degli interventi strategici di rilievo regionale che dovranno essere individuati per il definitivo superamento dei rischi di carenza di approvvigionamento idropotabile.

 

– E’ in corso di definizione un Regolamento regionale per l’ottimizzazione dell’uso delle acque per fini diversi dall’idropotabile.

 

– E’ partito il Coordinamento della regione Toscana delle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali, delle Province e dei gestori del servizio idrico integrato per il monitoraggio dell’evoluzione della situazione e delle diverse possibili azioni; il tavolo di coordinamento si riunirà a cadenza periodica, dell’ordine dei 15 giorni, per valutare le azioni da porre in essere in relazione all’evoluzione della situazione, così che queste possano sortire reali ed effettivi benefici

 

– La Regione ha richiesto alle Province di fornire il quadro delle principali concessioni che riguardano gli usi plurimi della risorsa idrica (agricoltura, industria, etc) e ha chiesto ai gestori di aggiornare i piani per l’emergenza idrica (piani che, per quanto riguarda l’ex Ato 4 che comprende Arezzo e parte della provincia di Siena, sono già in atto).